Francesco Rocca candidato per il centrodestra alle Regionali del Lazio: «Garanzia di assoluta capacità e competenza»

L'ex presidente della Croce Rossa sfiderà Alessio D'Amato

Francesco Rocca candidato per il centrodestra alle Regionali del Lazio: «Garanzia di assoluta capacità e competenza»

Francesco Rocca è ufficialmente il candidato del centrodestra per le prossime elezioni Regionali nel Lazio. Lo hanno comunicato in una nota i leader di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati. «I partiti del centrodestra hanno indicato nell’avvocato Francesco Rocca il candidato per la per la Presidenza della Regione Lazio. Tra le autorevoli proposte pervenute Francesco Rocca rappresenta una sintesi di grande esperienza amministrativa della quale la Regione Lazio ha urgente bisogno».

«Con l’esperienza maturata da presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa, Francesco Rocca rappresenta una garanzia di assoluta capacità e competenza per i cittadini del Lazio». Lo comunicano in una nota i leader di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati», conclude la nota. Sfiderà Alessio D'Amato, candidato dal centrosinistra per succedere a Zingaretti.

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Le parole di Rocca

«Ho voluto allontanarmi dal mio ruolo subito per evitare ogni possibile strumentalizzazione e per proteggere la nostra Associazione e tutti Voi. Contestualmente garantirò una transizione ordinata con il Vicepresidente nazionale, Rosario Valastro, che sarà il Presidente facente funzioni fino a prossime elezioni che si terranno, come da Statuto, nei primi mesi del 2023» , scrive ancora Rocca nella lettera pubblicata sul sito della Cri. «So che alcuni non saranno felici di questa decisione, ma la vita è fatta di bivi e nel momento in cui un indimenticabile percorso sarebbe volto comunque al termine, ho voluto percorrere una strada nuova dove, tuttavia, le mie capacità possano ancora essere al servizio della comunità.

Vi voglio fare una promessa solenne: in questo nuovo viaggio, in questo nuovo capitolo della mia vita, non userò la Croce Rossa per fini elettorali né permetterò che qualcuno lo faccia. Rimarrò sempre, invece, un volontario CRI che aderirà fermamente ai Principi, portandoli con me nelle Istituzioni. Resteranno gli insegnamenti di questi anni: non cesserò, infatti, di supportare e dare voce, ovunque mi trovi, ai più fragili. È un giorno difficile, ma che non ha il sapore di un addio, né lo avrà mai. Evviva la Croce Rossa Italiana!», conclude Rocca.

Il curriculum

Commissario dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma dal 2002 e poi dg di quel nosocomio fino al 2007, componente del consiglio d'indirizzo dello Spallanzani e del nucleo valutazione dell'Istituto Nazionale Tumori (il Pascale di Napoli). E ancora: commissario straordinario della Asl Napoli 2 nel 2011 e dg dell'Idi nel 2017. Un super-tecnico della sanità. Questi alcuni punti del suo curriculum. Ma l'impegno alla guida della Croce Rossa internazionale - eletto due volte, l'ultima nel 2020, e in oltre 150 anni è stato l'unico italiano scelto per questo incarico e per lui una volta tanto hanno votato all'unisono palestinesi e israeliani - ne fa anche un attore politico e uno specialista di situazioni di crisi da risolvere.

Rocca il super-esperto di emergenze sanitarie e diplomatico-umanitarie - con relazioni che spaziano di qua e di là sul globo, vista la sua attuale funzione - è quello che andò a prendere in un campo profughi siriano, per portalo in salvo in Italia, il bimbo Alvin Berisha che la madre da Bergamo aveva dove vivevano si era portata in guerra perché aveva aderito all'Isis come Foreign Fighters. Rocca è una roccia, dicono gli amici. Ma la politica-politica non è facile per nessuno e non lo sarà neppure per uno come lui.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 21:27
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