Roma, è morto il giovane di 26 anni che era entrato al rave della Sapienza scavalcando la cancellata

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È morto Francesco Ginese il giovane di 25 anni che venerdì notte a Roma si è ferito in maniera grave all'arteria femorale, mentre tentava di scavalcare il muro di cinta dell'università La Sapienza, in viale dell’Università, di fronte al civico 30. Il tutto nell’indifferenza di quanti, in viale della Minerva, hanno continuato a ballare fino a notte fonda, probabilmente senza neanche essersi accorti del rumore dell’ambulanza, che ha trasportato il ragazzo all’Umberto I. Operato nel pomeriggio di ieri, il 26enne non ce l'ha fatta. Il giovane voleva partecipare alla Notte Bianca, il party abusivo organizzato tra le mura dell’università, evitando il pagamento del ticket per accedere alla “disco-Sapienza”. Francesco si era laureato in Politica internazionale alla Luiss e da qualche mese aveva trovato lavoro presso una multinazionale a Roma. Originario di Foggia, aveva iniziato a viaggiare per costruire le solide basi per il suo futuro.
Aveva sempre un pensiero per la bella e numerosa famiglia originaria. Papà e mamma sono corsi subito da lui alla rianimazione dell'Umberto I. Ma le condizioni del ragazzo erano apparse subito disperate. "Francesco non era uno scapestrato", dicono gli amici e i parenti.


Il giovane, di nome Francesco, voleva partecipare, come racconta Marco Pasqua su Il Messaggero in edicola oggi, alla Notte Bianca, il party abusivo organizzato tra le mura dell’università La Sapienza. Voleva farlo senza pagare il bigliette. Nel tentativo di scavalcare il muro di cinta, si è infilzato alla gamba, recidendo l'arteria femorale.  E' stato poi ricoverato al Policlinico Umberto I dove era stato operato nel pomeriggio di sabato, ma le sue condizioni sono sempre rimaste critiche. 




 
Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Giugno 2019, 19:50
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