Roma capitale della corruzione: appalti pubblici truccati per 217 milioni di euro

Video
La Guardia di Finanza compie 244 anni e per l'occasione ecco il bilancio dell’ultimo anno e mezzo di attività a Roma. Spicca la confisca di oltre 468 milioni di euro tolti a grandi evasori fiscali che evitavano il fisco con fatture false e soldi inviati all’estero. Sono 1.556 i denunciati.

In particolare non si è mai fermata la caccia degli uomini del Comando provinciale ai corrotti e corruttori: 246 denunciati e 35 arresti. Spuntano, poi, appalti “truccati” per ben 217 milioni di euro, con la bellezza di 1,65 miliardi di euro di danni erariali segnalati alla Corte dei Conti. Ne esce fuori una fotografia impietosa di una Capitale infettata dai virus dell'evasione e della corruzione. A cui si affianca il sottobosco della malavaita, spesso organizzata, che ricicla ingenti capitali e trae profitti dagli spazi vuoti lasciati dalla legge o creati dalla cattiva amministrazione. Sono stati, infatti, sequestrati o confiscati alle organizzazioni di tipo mafioso disponibilità per oltre 1 miliardo di euro. Tolte da "piazza" 6,76 tonnellate di droghe “leggere” e “pesanti”. con 250 narcotrafficanti assicurati alla giustizia. Inoltre, i finanzieri hanno accertato un'attività di riciclaggio per oltre 34 milioni di euro e monitorato una movimentazione transfrontaliera di valuta per oltre 20 milioni di euro. Nel contrasto alla grande evasione fiscale, sono stati scovati 58 soggetti fiscalmente pericolosi, i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi. Nella provincia di Roma, questi evasori hanno sottratto allo Stato 830,5 milioni di euro. E non si fa riferimento a valori ancora da accertare o da incassare, ma, per 468,5 milioni di euro, a beni mobili e immobili dapprima “congelati” e poi acquisiti in via definitiva (con la confisca) al patrimonio dello Stato e, per 362 milioni di euro, a disponibilità sottoposte a sequestro.

Questo positivo risultato è stato possibile grazie a uno dei nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mira a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale. «Un percorso vincente perché non ancorato alla ricerca degli indizi di evasione, non sempre agevoli da riscontrare, - dicono dal Comando provinciale - ma fondato sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e lo spesso esiguo reddito dichiarato. Molti di loro si sono avvalsi di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità, oltre a veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all’esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese». L’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti si accompagna alle frodi più strutturate, le cosiddette, “carosello” e alla costituzione di crediti Iva fittizi da utilizzare per indebite compensazioni di imposte e contributi.

Lotta all'evasione
Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali: denunciati all’Autorità Giudiziaria 1.556 soggetti, di cui 24 tratti in arresto, in relazione all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, oltre che per condotte di dichiarazione fraudolenta, omessa presentazione della dichiarazione, occultamento delle scritture contabili e di indebita compensazione di imposte, nonché sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per oltre 102 milioni di euro, mentre sono state formulate proposte di misure ablative per ulteriori 945 milioni di euro. Ammontano, invece, a 33 le attività ispettive e le indagini delegate dalla magistratura ordinaria per contesti di fiscalità internazionale, che spaziano dalla scoperta di stabili organizzazioni occulte sul territorio nazionale alle pratiche elusive sui prezzi di trasferimento infragruppo e ai fittizi trasferimenti in Paesi a fiscalità privilegiata.

Giochi e scommesse clandestine
Sono 880 gli evasori totali, imprenditori e lavoratori autonomi inottemperanti all’obbligo di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap, responsabili di aver evaso, in un anno e mezzo, 2,5 miliardi di euro di IVA. Nello stesso periodo, sono stati sanzionati 350 datori di lavoro per aver impiegato irregolarmente 1627 lavoratori, di cui ben 772 completamente “in nero”. Nel settore dell’imposizione sulla produzione e sui consumi (accise), sono stati eseguiti 321 interventi, con il sequestro di oltre 360 tonnellate di proditti energetici, con un consumo in frode accertato per circa 80.000 tonnellate. Nel comparto del giochi illegali e scommesse clandestine, invece, sono stati eseguiti 317 operazioni, di cui 101 con la constatazione di irregolarità.

Corruzione e sprechi
Su questo fronte, il cui presidio assume una valenza sempre più strategica per l’importanza di destinare correttamente le risorse pubbliche, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 331 persone, di cui 46 arrestate. Nello specifico: 85 (11 in arresto) per reati legati alle illecite aggiudicazioni di appalti pubblici, pari a circa 217 milioni di euro, a fronte di gare ad evidenza pubblica controllate per circa 393 milioni di euro; b. 246 (35 in arresto) per reati contro la pubblica amministrazione (peculato, concussione, corruzione, ecc.), per importi delle condotte corruttive per oltre 7 milioni di euro e circa 90 milioni di per comportamenti di peculato. Ma la corruzione è solo la punta dell’iceberg di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone – tra funzionari pubblici e soggetti privati - che procurano danni all’Erario: nell’ultimo anno e mezzo le Fiamme Gialle romane ne hanno segnalate 411 alla Procura Regionale per il Lazio della Corte dei Conti, per danni erariali pari a 1,65 miliardi di euro. 

Sanità e spesa pubblica
Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 10 milioni di euro, comportando la denuncia di 248 persone per truffe ai danni del bilancio dello Stato, relativamente a incentivi alle imprese indebitamente percepiti per circa 8,5 milioni di euro. Ammontano, invece, a 50 i soggetti denunciati per frodi ai danni della spesa previdenziale e sanitaria, per un totale di oltre 4 milioni di euro. Proseguendo in ambito sanitario, sono stati, inoltre, scoperti 222 “furbetti” del ticket, settore nel quale i controlli mirati, avviati a seguito di accurata attività di analisi, hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 97% dei casi: in pratica, ogni 10 persone controllate, oltre 9 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto. Altro settore particolarmente a rischio è quello delle assistenze domiciliari, dei pasti a domicilio, degli assegni per il nucleo familiare e di quelli di maternità, degli assegni per le mense scolastiche, delle borse di studio, ecc.; insomma di tutti quegli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in particolari e delicate condizioni economiche e sociali, dove, a fronte di 549 controlli eseguiti, sono state scovate 493 persone indebitamente beneficiari di “prestazioni sociali agevolate”, che hanno così sottratto risorse a coloro che ne sono realmente bisognosi.

Mafie e finanziamenti al terrorismo
Le indagini patrimoniali contro le mafie, volte a privare i sodalizi criminali delle risorse finanziarie e patrimoniali accumulate con le attività illecite, hanno consentito la restituzione alla collettività di cespisti e valori per circa 656 milioni, definitivamente confiscati. In tale contesto, ammonta a oltre 653 milioni di euro il valore delle proposte di sequestro, a seguito dei 173 accertamenti svolti dai Reparti dipendenti dal Comando Provinciale, mentre sono pari a oltre 479 milioni di euro i beni immobili e mobili sequestrati in applicazione della normativa antimafia (art. 12 sexies della Legge 356/1992 e art 19 del D.Lgs. 159/2011), frutto anche di indagini particolarmente lunghe e laboriose. Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”. Un fiume di soldi quello intercettato che ha fatto scattare denunce per riciclaggio e autoriciclaggio nei confronti di 107 persone. Il valore del riciclaggio accertato dalla Guardia di Finanza di Roma nell’ultimo anno e mezzo si è attestato sui 34,4 milioni di euro, con sequestri per euro 24,22 milioni di euro. Particolarmente rilevante il lavoro svolto nel contrasto dei reati fallimentari che ha consentito di accertare distrazioni in danno di creditori e dell’Erario per oltre 1,2 miliardi di euro e di denunciare complessivamente 445 persone, di cui 26 in stato di arresto. Nel periodo considerato, inoltre, il controvalore totale della valuta monitorata presso gli scali aeroportuali di Fiumicino e Ciampino e portuale di Civitavecchia, ammonta a oltre 20 milioni di euro, nel cui contesto si è pervenuti alla verbalizzazione 1123 persone e al sequestro di denaro contante per 4,5 milioni di euro.

Il mercato del "falso"
Anche la contraffazione contribuisce a inquinare l’economia sana del Paese, danneggiando il made in Italy, simbolo in tutto il mondo di originalità, eleganza e qualità. Rientrano nei circa 16 milioni di articoli sequestrati dalle Fiamme Gialle nell’ultimo anno e mezzo quelli propriamente contraffatti o con falsa indicazione del made in Italy e quelli non sicuri recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. Sono stati effettuati oltre 900 interventi, nel corso dei quali sono stati denunciati 862 soggetti. Il fenomeno è stato aggredito sia con lo sviluppo di attività di indagine di polizia giudiziaria finalizzate soprattutto alla ricostruzione della filiera del falso, che hanno consentito anche di colpire opifici clandestini ubicati in altre regioni italiane, che attraverso il controllo del territorio, puntando a contrastare la minuta vendita nelle zone più frequentate della Capitale ovvero del litorale romano.

La droga
Non conosce soste anche l’azione a contrasto dei traffici di droga, come dimostrano le 2.061 operazioni, condotte sia sul territorio che presso gli scali aereoportuali e portuali, che hanno portato al sequestro di 6,765 tonnellate, tra droghe “leggere” (hashish e marijuana) e “pesanti”, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 849 persone, di cui 250 tratte in arresto. Sono state 1.466 le persone segnalate, in via amministrativa, alle competenti Prefetture per consumo di droghe. Mentre, anche grazie all’introduzione del Dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti adottato dal Comando Generale del Corpo, nella provincia di Roma sono stati intercettate e sequestrate oltre 10 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, sono state circa 4500 le giornate/uomo assicurate dai militari del Provinciale nelle aree del centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017 nonché dall’eccezionale ondata di maltempo dell’inverno 2017, per garantire il soccorso e il sostegno alle popolazioni colpite, nonché i servizi di sicurezza sul territorio duramente provato. Significativo, inoltre, il contributo delle Fiamme Gialle capitoline nel concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica sulla città di Roma, in sinergia con Questura e Carabinieri, sotto la direzione della Prefettura, in un contesto eccezionalmente delicato in relazione all’attuale e costante situazione di emergenza terrorismo.
Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Giugno 2018, 11:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA