Filippo Dini: «Per la mia Misery ho "combattuto" con Bruce Willis»

Filippo Dini al Teatro Sala Umberto di Roma con Misery dal libro cult di Stephen King

di Valentina Venturi
«Sono quattro anni che aspetto, ma lo stava interpretando Bruce Willis a Broadway. Quando ho chiesto i diritti per l’Italia mi hanno risposto: “Se lo recitano a Broadway non lo può fare nessuno sul pianeta terra!”. Ma finalmente ci siamo». La tenacia ha ripagato Filippo Dini: arriva alla Sala Umberto il romanzo di Stephen King Misery, l’incubo dello scrittore prigioniero di un’ammiratrice psicopatica, pronta ad ucciderlo per riavere in vita il suo personaggio preferito. Se l’attore interpreta il ruolo che al cinema fu di James Caan quello di Kathy Bates, la temibile infermiera Annie Wilkes, è affidato a Arianna Scommegna.

Ci sono similitudini con il film di Rob Reiner?
«Al cinema si è puntato sul thriller, ma io credo che King dia qualcosa in più. Misery è anche una storia di dipendenza, un discorso sull’arte e sui nostri desideri. Bisogna fare attenzione a cosa desideriamo, perché potremmo diventarne schiavi». 

Cosa vuol dire?
«Quando esprimiamo un talento, nasce il desiderio di ripeterlo. E arriva Annie, il lato oscuro, sintomo di un sentimento che se portato all’esasperazione, ci costringe alla schiavitù dell’atto creativo, fino alla morte».

A cosa ha dato risalto?
«Avendo riletto il romanzo mi è venuta voglia, essendo il testo teatrale in alcuni punti scarno, di riportarlo verso il romanzo, per dare ricchezza ai dialoghi».

Che indicazioni ha dato a Scommegna?
«Di sentisti libera di interpretare un ruolo che ha mille facce. Non c’è mai una scena uguale all’altra o che si ripeta. Il personaggio di Annie è mutevole, cambia anche all’interno della stessa scena: Arianna nel suo bagaglio può accedere a toni infantili o innocenti, per poi mostrare una potente furia».

Per metà spettacolo lei recita sul letto e l’altra su una sedia a rotelle. Difficile?
«Un attimo prima nella costrizione - e non vestizione - la sarta mi dice: “Te la sei voluta tu!”. Ha ragione: ho una fascia stretta a un braccio, la flebo all’altro e le gambe steccate. Eppure così rappresento il punto di vista del pubblico, sono in tensione fino alla fine, nell’incertezza se fidarmi o meno di questa donna».

Misery di e con Filippo Dini, DAL 19/11 all’1/12, bigl. da 17 a 30 euro teatro Sala Umberto, via della Mercede 50, ROMA salaumberto.com 

Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Novembre 2019, 08:00
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