Roma, false ricette per fabbricare nuove droghe: nei guai nove ragazzi

Roma, false ricette per fabbricare nuove droghe: nei guai nove ragazzi

Con l'aiuto di false ricette mediche, riuscivano a rimediare diversi farmaci con cui poi preparavano 'nuove droghe' da rivendere ai coetanei e anche all'estero. L'attività di alcuni giovanissimi di Roma, però, è finita grazie ad un blitz della polizia del commissariato Prati.

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Nove ragazzi, tutti ventenni, sono stati destinatari di altrettante misure cautelari, alla fine di due indagini parallele. La prima, terminata nel luglio scorso e cooordinata dalla Procura per i minorenni di Roma, aveva portato al trasferimento in comunità di tre minorenni, accusati di aver partecipato con dei ragazzi più grandi a un gruppo finalizzato alla cessione di sostanze medicinali a effetto psicotropo e di marijuana anche a ragazzini nelle vicinanze delle scuole, per lo più tra Prati, Monte Mario, Ponte Milvio e Villa Glori.

Dopo quell'inchiesta, le indagini si erano concentrati anche su altri quattro ragazzi, poco più che maggiorenni, che si facevano aiutare da altri cinque coetanei (ora indagati) in tutte le fasi necessarie per la preparazione e la vendita degli stupefacenti, quasi tutti a base di psicofarmaci. Il gruppo criminale sgominato dalla polizia, infatti, si occupava di rimediare i farmaci (acquistati online dall'estero o con false ricette) e di preparare le 'nuove droghe'.

Ossidone e metadone, ma anche morfina e codeina, diluiti in acqua o altre bevande, garantivano a giovani e giovanissimi di Roma il nuovo sballo, conosciuto anche come 'New Joint'.

Ad alimentare la popolarità di queste 'nuove droghe' hanno contribuito anche diversi cantanti, principalmente di musica trap, che nei loro video mostravano proprio quei liquidi colorati in bottiglie e invitavano i fan a seguirli, istigandoli ad una vita violenta e priva di freni morali, adoperandosi persino a spiegare come comporre esattamente le miscele psicotrope e potenzialmente mortali. La mole di testimonianze e di accertamenti, attraverso l'analisi dei social network, ha consentito inoltre di effettuare una vera e propria «decodifica» dei metodi di comunicazione dei giovanissimi, adottati quasi esclusivamente nell'ambito della rete, con l'adozione di uno «slang» dedicato di volta in volta a caratterizzare le sostanze stupefacenti e, quindi, ancora più difficili da individuare.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Maggio 2021, 22:36
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