
Erano da poco passate le 11 quando, come quasi tutte le domeniche, Enrico in bici si reca a far visita ai suoi cari, nel cimitero monumentale del Verano e vede qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere. «Subito dopo aver lasciato un fiore a Vittorio Gassman - racconta - sono arrivato alla tomba di mamma mi sono accorto che qualcosa non andava: era sparito il libro di marmo con la sua foto e la scritta che aveva inciso mio padre 65 anni fa». Scuote la testa, si mette le mani tra i capelli e gli occhi si fanno lucidi: «Me lo ricordo bene quel libro, avevo 8 anni e lo poggiai io con queste mani. Pesava tantissimo ma non sentivo la fatica, seppure ero molto piccolo, perché stavo facendo qualcosa per mamma. Oggi quel peso sembra decuplicato perché ci sono il dolore e la rabbia per un gesto tanto vile quanto incomprensibile». E aggiunge: «Non contenti, questi balordi hanno anche spostato la lastra di marmo che copre la tomba stessa».
Ma non si tratta di uno sfogo dettato solo dalla profanazione della tomba di famiglia. L'attore ci tiene a sottolinearlo: «Queste cose, come scippi e furti, insieme al degrado, sporcizia e assenza di giardinieri, accadono da anni nel silenzio generale. Cari cialtroni che amministrate non parlarne, non significa che non accadano». E l'attacco torna sulla Municipalizzata: «Ama Servizi cimiteriali, mo faccio na battuta. Anche se non ho l'umore giusto: i servizi so morti ce so' rimasti solo i cimiteriali...».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Settembre 2018, 09:37
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