Enrico Brignano: «Datemi un po' di tempo, per fare due chiacchiere con Dio»

Enrico Brignano: «Datemi un po' di tempo, per fare due chiacchiere con Dio»

di Valentina Venturi
Enrico Brignano è un artista proiettato verso il futuro: non dimentica il suo passato, ma guarda sempre avanti. Lo dimostra il titolo del one man show Un’ora sola vi vorrei, prodotto e distribuito da Vivo Concerti: sul palcoscenico del Brancaccio Enrico va a spasso dentro i ricordi, ma saltella tra i minuti, perché il tempo «è un elemento mutevole».

Cosa vuol dire mutevole?
«A volte è un alleato, quando penso all’esperienza che regala passando, a volte il tempo è un nemico ostile, quando passa troppo in fretta e non concede tregua».

Con chi vorrebbe passare un’ora sola? 
«Se fosse qualcuno che non c’è più, decisamente con mio padre. Sarebbe poco tempo, ma comunque qualcosa. Certo che mi farei anche due chiacchiere con Dio…».

Le capita di dirsi: “Ce l’ho fatta”?
«Mai. In fondo, che significa, che sono arrivato a un traguardo? Per ogni traguardo che raggiungo, ne intravvedo un altro un po’ più in lá. Credo che riposare sugli allori sia deleterio e che ci sia sempre qualcosa in più a cui aspirare. In fondo, chi si ferma è perduto!».

Da genitore la sua vita è cambiata? 
«Beh, non è più mia! Come accade anche a Flora, la mia compagna, ormai tutto ruota intorno a nostra figlia, alle sue esigenze, ai suoi orari, com’è giusto che sia. Ma dipendono da lei anche delle scelte che apparentemente non hanno a che fare con un bambino: la velocità in macchina, i viaggi con mezzi pericolosi e cose simili. È il senso di responsabilità che domina entrambi noi genitori, credo».

Cosa la fa ridere? 
«A parte le cose buffe che fa mia figlia, una treenne che sta imparando com’è il mondo e che dice cose molto divertenti suo malgrado, rido molto della quotidianità, delle battute estemporanee durante una cena con amici. Ultimamente, seguo una pagina su Instagram dove vengono postati dei lavori di bricolage fatti malissimo e, da esperto del settore, mi faccio delle sane risate».

In Frozen è sua la voce del pupazzo di neve Olaf: cosa le piace?
«La tenerezza. È un personaggio buffo ma con uno spessore: ha un gran cuore, ama le due ragazze che gli hanno dato vita, va pazzo per il sole e i caldi abbracci. Mi sembra un bel messaggio per i bambini che lo seguono». 

Con chi farebbe coppia sul palcoscenico? 
«Ci sono moltissimi colleghi che apprezzo: Pierfrancesco Favino, Elio Germano... Ultimamente ho incontrato in più occasioni Stefano Accorsi e c’era una bella sintonia. Ma potrei fare anche altri nomi: nel cinema italiano ci sono davvero bravi attori».

C’è qualcosa che desidera in particolare? 
«Un film un po’ diverso da quelli che mi vengono solitamente proposti. Ma per renderlo realtà presto dovrò tirarlo fuori da quel cassetto. È uno dei miei propositi».

Ha interpretato Rugantino. Lo rifarebbe oggi?
«Credo si sia compreso che sono uno che guarda sempre avanti. Rugantino è stata un’esperienza bellissima, ma fa parte del mio passato. Io sono così: tengo nel cuore, ma volto pagina».


Enrico Brignano in Un’ora sola vi vorrei al Teatro Brancaccio Via Merulana, 244 12 febbraio - 22 marzo. Da mercoledì a sabato ore 21, la domenica ore 17.00. Biglietti disponibili su www.ticketone.it e in tutte le rivendite autorizzate Ticketone

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Febbraio 2020, 07:50
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