Casi Orlandi e Gregori, sì della Camera alla Commissione bicamerale d’inchiesta

Il voto è stato approvato all'unanimità. Morassut: "Italia e Vaticano non abbiano paura della verità"

Casi Orlandi e Gregori, sì della Camera alla Commissione bicamerale d’inchiesta

di Redazione web

I casi delle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori potrebbero avere presto una Commissione parlamentare bicamerale d'inchiesta. È arrivato oggi il sì della Camera all'unanimità per la proposta di legge. L'obiettivo è fare finalmente luce su due dei casi più oscuri del ultimo secolo. Adesso il testo passa al vaglio del Senato che, salvo sorprese, darà l'ok definitivo. 

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L'approvazione

Tutte le forze politiche si sono dette d'accordo sulla necessità di istituire la Commissione bicamerale d'inchiesta per far luce sui casi di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. Una proposta di legge appena passata in Aula alla Camera all'unanimità e che ora è attesa al Senato. Il deputato di FI, Paolo Emilio Russo, sottolinea come il momento di fare questa Commissione sia «adesso» per capire la verità di questi casi «che non sono casi di cronaca comune» prima «che anche gli ultimi testimoni scompaiano».

«Una commissione d'inchiesta però - avverte - non è una clava da brandire contro qualcuno, serve solo per accertare la verità». «Il giornalismo italiano - secondo il parlamentare - ha giocato un ruolo insostituibile in questo caso» e «ci auguriamo che si possa lavorare tutti insieme per scrivere una relazione unitaria. Sarebbe un modo per onorare queste due ragazze», dichiara. Concorda il capogruppo del M5S alla Camera Francesco Silvestri anche se osserva come «40 anni fa era il momento giusto per fare una commissione d'inchiesta, non ora». «Ora si deve convergere su un solo obiettivo - è il suo appello - quello della verità, anche sulle azioni del Vaticano di quel tempo e sull'atteggiamento dello Stato».

Sono 40 anni che l'Italia si interroga su quanto avvenuto, ricorda e bisogna capire una volta per tutte se «esistono legami» tra i casi di queste due ragazze e la P2, la Banda della Magliana, Marcinkus. Silvestri ringrazia i familiari delle ragazze presenti in Aula, in tribuna, nei confronti dei quali scatta un applauso corale di tutta l'Assemblea in piedi, per la «tenacia» mostrata. «Scusate per il grande tempo che ci è voluto per accertare la verità», dichiara. Anche per l'esponente della Lega Simonetta Matone «sono molte le cose che devono essere analizzate: la storia del doppio ricatto, il ruolo di Alì Agca, i fondi per sostenere Solidarnosc, la vicenda del Banco Ambrosiano, la sepoltura del corpo di De Pedis dentro una delle più importanti basiliche romane».

Matone definisce «interessante l'ipotesi del Pm Capaldo secondo la quale la malavita romana gestì la prima parte del sequestro e poi subentrarono altri elementi.

Ma poi l'inchiesta - ricorda - venne avocata dal capo della Procura e venne archiviata. Ecco dovremmo capire anche tutto questo» è il suo auspicio. «La politica deve dare delle risposte» a questo.

 

Morassut: Italia e Vaticano non abbiano paura della verità

Il deputato del Pd Roberto Morassut, uno dei firmatari della pdl cita anche il caso di Ermanno Lavorini il bambino scomparso nel 1969 e poi ucciso. «La magistratura che ha voluto indagare - dichiara - si è poi trovata sempre davanti ad un granitico muro opposto da altre entità, come il Vaticano che non ha mai collaborato per accertare la verità». «Il caso delle due ragazze è stato tenuto vivo dai familiari e dall'opinione pubblica», spiega che «come sosteneva Pasolini 'dicono dentro di loro io so'». I casi Orlandi e Gregori, insiste, «fanno parte del ricco bouquet dei fiori neri della Repubblica». 

«Pochi giorni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, quando ancora non si sapeva e non si poteva sapere nulla, Giovanni Paolo II, durante un Angelus, rivolse un appello ai rapitori perché la restituissero ai suoi cari: fu un terremoto, perché fece capire che oltretevere vi era una conoscenza dei fatti, magari parziale, ma chiara. Recentemente, Papa Francesco ha avuto modo di dire a Pietro Orlandi che sua sorella si trova in cielo, confermando la tesi che dietro quella porta di granito vi sia la strada per giungere alla verità. Questi due episodi sono l'Alfa e l'Omega di una storia che va riscritta con una nuova precisione, con rigore e contando su una buona dose di coraggio e di amore della verità di chi, a partire da Papa Francesco, ha dimostrato, in questi anni, di voler lottare per questo all'interno della Chiesa», ha aggiunto.

Secondo la deputata di Fdi Augusta Montaruli «non è questa la sede per disquisire sull'uso appropriato delle commissioni», ma «esiste un interesse pubblico», che va al di là dell'esigenza delle singole famiglie, di accertare la verità.

«Questa commissione - dichiara - è assolutamente necessaria e arriva in estremo ritardo». «Ci uniamo ai saluti alla famiglia - afferma - ma voglio dire che qui non si tratta di una singola vicenda, di una famiglia, ma di come i poteri dello Stato possano agire per evitare che si ripetano ancora vicende come queste». «40 anni - sottolinea Montaruli - sono un tempo troppo lungo per garantire giustizia. Oggi c'è un'ampia convergenza sulla necessità di questa commissione e l'auspicio è non solo fare un lavoro utile e approfondito, ma dare anche tempi certi affinchè una vicenda come questa possa avere tutta l'attenzione che merita».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Marzo 2023, 14:11
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