Elezioni regionali Lazio, 50 seggi in palio. I candidati: diciannove liste con tanti consiglieri uscenti ed ex parlamentari

Elezioni regionali Lazio, 50 seggi in palio. I candidati: diciannove liste con tanti consiglieri uscenti ed ex parlamentari

di Lorena Loiacono

Tante vecchie conoscenze. Nelle liste per eleggere il nuovo consiglio regionale del Lazio, i cittadini troveranno infatti molti volti noti. Ognuno con le proprie speranze e motivazioni, tutte legittime. Già in carica come consiglieri uscenti, ad esempio, ecco i nomi di coloro che provano ad aggiudicarsi un altro mandato. Ma c'è anche chi tenta di tornare sulla scena politica dopo anni di assenza e chi, invece, vuole il giudizio degli elettori nonostante la sfida delle urne capiti dopo la recente bocciatura alle elezioni Politiche di settembre.


L'OFFERTA.

La scelta data gli elettori è ampia: ci sono infatti 6 candidati presidenti (tre uomini e tre donne) sostenuti da ben 19 liste elettorali che si mettono in gioco per guidare la massima istituzione del Lazio nei prossimi 5 anni.


USCENTI.

Tanti gli attuali consiglieri regionali che si ripropongono. Il blocco più compatto è senza dubbio quello di Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni, forte dell'enorme consenso ottenuto alle ultime elezioni per Camera e Senato, conferma buona parte della squadra di candidati presentando in lista i consiglieri uscenti Antonio Aurigemma, Laura Corrotti, Fabrizio Ghera, Massimiliano Maselli, Giancarlo Righini e Francesca De Vito.
Anche la Lega conferma in lista Orlando Tripodi, Giuseppe Cangemi, Laura Cartaginese, Pasquale Ciacciarelli, Paolo Della Rocca e Daniele Giannini. Quindi la voglia di riconferma è notevole.


RIVINCITA

Nelle liste regionali ci sono anche i nomi di coloro che non sono riusciti ad entrare in Parlamento oppure al Campidoglio e ora ci riprovano con la Regione. È il caso ad esempio dei grillini Giulia Lupo, Marco Bella e Giuliano Pacetti: i primi due sono rimasti fuori da Montecitorio, il terzo dalle Amministrative di Roma del 2021. Tutti ritentano con la Pisana. Lo stesso vale per Luciano Nobili del Terzo Polo: non è riuscito a essere riconfermato in Parlamento e intende essere eletto in Regione, sperando che questa volta ci siano più seggi conquistati dal centrosinistra rispetto alla debacle delle Politiche.


CAMBIO DI CASACCA.

Nelle fila del centrosinistra scende in campo anche Luca Bergamo: l'ex vicesindaco in Campidoglio con l'allora sindaca Virginia Raggi era in forza al Movimento Cinque Stelle ma ora, per la contesa alla Regione Lazio, ha cambiato maglia e si presenta con Demos a sostegno del candidato presidente Alessio D'Amato del Pd.


QUANTE CREPE.

Il posizionamento dei candidati del M5S e del centrosinistra non è di poco conto visto che nel Lazio i due schieramenti sono in aperta lite e quindi corrono separati.

Esattamente l'opposto di quanto avviene nell'altra Regione dove si vota negli stessi giorni, la Lombardia. Il Pd del Lazio ha scelto di affiancarsi al Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi.


A VOLTE RITORNANO

Vecchie conoscenze sia del Comune di Roma che della Regione hanno deciso di tornare sulla breccia. Come Fabio de Lillo che si candida con Fratelli d'Italia pur mancando dalla scena politica da circa un decennio. Torna in campo anche Giorgio Simeoni con Forza Italia: era il vicepresidente della Regione ai tempi del governatore Francesco Storace.


GRANDI ASSENTI

Tra i nomi eccellenti che invece non figurano in nessuna lista spiccano quelli di Sergio Pirozzi, ex sindaco Amatrice e consigliere uscente della Lega, e quello di Roberta Lombardi del M5S, anche lei consigliera uscente ma al terzo mandato e quindi con il divieto di candidarsi riconfermato dal leader del Movimento Giuseppe Conte.


COME E QUANDO SI VOTA.

Per poter scegliere il prossimo presidente regionale e i nuovi 50 componenti del consiglio della Pisana, gli elettori devono presentarsi ai seggi con la tessera elettorale e con un documento di riconoscimento domenica 12 febbraio (dalle ore 7 alle 23) e lunedì 13 febbraio (dalle ore 7 alle 15). Presidente e consiglieri vengono eletti insieme, in un'unica tornata elettorale a suffragio diretto, con una sola scheda e la possibilità del voto disgiunto tra un presidente e una lista non collegata. Sarà eletto governatore del Lazio chi avrà ottenuto il maggior numero di voti validi, quindi senza ballottaggio.


riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Gennaio 2023, 08:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA