Duilio Saggia Civitelli, l'omicidio del detective al binario 10 della stazione Ostiense: un mistero lungo 28 anni

Un killer gli sparò alla testa il pomeriggio di domenica 12 febbraio 1995, mentre aspettava il treno per Formia che lo avrebbe portato a Santa Palomba. Dopo anni d'indagini, l' assassino non è stato mai scoperto.

Duilio Saggia Civitelli, l'omicidio del detective al binario 10 della stazione Ostiense: un mistero lungo 28 anni

di Emilio Orlando

L'esecuzione che il sicario gli riservò fu rapida e fulminea. Gli sparò alla nuca, forse da una distanza molto ravvicinata, con una pistola “silenziata” calibro 9 che portava in una borsa o sotto un cappotto che portava sotto braccio. Un solo colpò bastò per uccidere il cinquantatreenne Duilio Saggia Civitelli, ex rappresentante di elettrodomestici in pensione e investigatore privato che aiutava i figli nell'agenzia investigativa di famiglia.

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Il giallo di Duilio Saggia Civitelli

Quando gli agenti della polizia ferroviaria, accorsero al binario 10 della stazione di Roma Ostiense, erano da poco passate le ore 17 di domenica 12 febbraio 1995, dove scrosciava una pioggia battente. Nel ventottesimo anniversario dell'omicidio, il caso è ancora irrisolto. Il corpo dell'uomo, era riverso a terra sulla banchina che costeggia la ferrovia, ma inizialmente la causa della morte venne prima attribuita ad una caduta e poi ad un malore. Solo il medico legale, incaricato dell'autopsia, si accorse che nel cranio c'era un proiettile.

La traiettoria che seguì fece pensare che la mano assassina apparteneva a una persona capace a sparare ed esperta a maneggiare armi. Le indagini partirono subito con il piede sbagliato e quegli errori iniziali ne condizionarono negativamente il buon esito finale. Infatti, dopo varie ipotesi investigative, gli agenti della sezione omicidi della squadra mobile coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Saieva della Procura di Roma non approdarono a nulla.

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Si scavò nella vita privata del detective, dove la sua situazione familiare apparve particolare; era separato in casa, aveva una relazione extraconiugale ma continuava a vivere con la moglie e i due figli entrambi titolari dell'agenzia investigativa di via Benzoni, vicino dove venne assassinato. L'inchiesta dopo un iniziale entusiasmo di inquirenti e investigatori, certi che il caso sarebbe stato risolto in poco tempo, subì diverse battute d'arresto per insufficienza di elementi, dopo aver esaminato tutte le piste, da quella sentimentale a quella economica. Sotto la lente d'ingrandimento della Procura, vennero analizzati i conti correnti di Civitelli e la pista dell'usura, inizialmente percorsa ma subito abbandonata, non portò a nulla.

La vittima era incensurata, considerata una persona tranquilla e riservata, con l'hobby dei modellini dei treni e molto legato ai due figli che aiutava nel lavoro delle investigazioni. Da anni i figli di Duilio Saggia Civitelli, chiedono giustizia e confidano che l'assassino possa confessare. Più recentemente e precisamente a febbraio e maggio 2013, due omicidi efferati dalle modalità analoghe insanguinarono la Capitale. Il primo fu quello che vide come vittima il fotografo dei vip Daniele Lo Presti, che venne ucciso con un colpo alla testa mentre faceva jogging sul greto del Tevere sotto ponte Testaccio e l'altro avvenne a Tor Sapienza sotto l'androne delle case popolari di viale Giorgio Morandi, abitava Claudio D'Andria, ex dipendente del Comune di Roma, anch'egli ucciso da un killer che gli sparò alla nuca mentre passeggiava con i cani.


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Marzo 2023, 03:08
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