Droga tra i fiori per il cimitero di Prima Porta. Il collaboratore di giustizia: è la nuova piazza di spaccio dei clan

Droga tra i fiori per il cimitero di Prima Porta. Il collaboratore di giustizia: è la nuova piazza di spaccio dei clan

di Emilio Orlando
Ossari e vasi dei fiori usati come nascondigli per la cocaina. Il “caro estinto” associato ai tariffari del prezzo al dettaglio della droga. Addirittura lapidi e stele funerarie come riferimento per chi cerca dosi. 
Accade al cimitero di Prima Porta, dove anche al tempo del Coronavirus lo spaccio di droga non si è mai fermato. Fiorai abusivi nordafricani che vendono cocaina ed hashish lungo la Flaminia a ridosso del camposanto più grande d’Italia. Le macchine che si fermano facendo finta di comprare un mazzo di margherite o di chiedere un informazione ma che in realtà acqustano stupefacenti. 
IL CONNUBIO. Il narcotraffico, gestito da gang di narcos egiziane e magrebine, fa capo - secondo le recenti inchieste della Direzione distrettuale antimafia - alle ‘ndrine Palamara, Scriva, Mollica e Morabito, che detengono storicamente anche il business del mercato dei fiori per i defunti. A sottolineare il connubio tra il racket dei crisantemi e quello della cocaina è stato il collaboratore di giustizia Gianni Cretarola che, durante la sua audizione nel processo Mysothis, ha svelato i retroscena criminali all’ombra del cimitero romano. Un piazza di spaccio in piena regola, apparentemente insospettabile, come svelato anche dall’indagine “Faraone”, che smantellò una rete di spacciatori che vendeva fiori e droga dentro e fuori le mura del cimitero, tra i cipressi e le cappelle. 
LA DENUNCIA. «E’ una situazione allarmante e pericolosa, non degna di una società civile - denuncia il sacerdote antimafia Don Antonio Coluccia, molto attivo con le sue iniziative di legalità a Roma Nord (dove si trova il cimitero di Prima Porta) -. La droga qui è una piaga molto estesa, che sta corrodendo le famiglie, con i più giovani che da tossicodipendenti diventano spacciatori. In questa zona ci sono anche altre due piazze di spaccio che abbiamo denunciato; quella di largo Sperlonga alla Giustiniana ed il parco della Pace di via di Grottarossa». conclude il religioso.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Maggio 2020, 08:56
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