Vongole giganti, strane uova, pipistrelli: a Fiumicino la Dogana è un cooking show

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di Elena Gianturco

Scimmie, pipistrelli, uova centenarie con un pizzico di vongolone afrodisiaco. Non si tratta della mystery box di un esotico cooking show, ma del film horror “Non aprite quella valigia”. Ne hanno viste di tutti i colori e sapori i funzionari della dogana dell’aeroporto di Fiumicino che davanti al classico «niente da dichiarare» si sono trovati, nascosti nelle valige dei passeggeri, squali, carcasse arrostite di iena e dik-dik la piccola antilope africana, e perfino uova sode cotte nell’urina di bambino, “gustoso” piatto in arrivo dalla Cina. Vietatissime prelibatezze che molti viaggiatori decidono di mettere nel bagaglio sull’aereo destinazione Roma.

Lunghi tragitti iniziati su bus e voli interni settimane prima dell’imbarco. All’arrivo nella Capitale il cibo gourmet è però in avanzato stato di decomposizione, ricoperto di larve, e l’area bagagli bisognosa di una rapida sanificazione. Non teme il passare del tempo invece l’uovo centenario, dal tuorlo nero e l’albume ambrato, altra specialità della cucina cinese: lasciato fermentare per 100 giorni in acqua, sale, carbone, e ossido di calcio prima di finire nelle borse del passeggero bloccato alla frontiera.


Nel capitolo alimenti curiosi anche l’ingrediente afrodisiaco; ne è un esempio il geoduck o vongola dalla proboscide. A 60 euro al chilo il maxi mollusco dalla forma fallica è considerato in Asia un toccasana per migliorare le prestazioni maschili. Per scovarli gli operatori sanno che dovranno immergere le mani in scatole piene di normali vongole, un escamotage per coprire il vero trasporto speciale: tartarughe dal guscio molle, usate per le zuppe o chiocciole africane giganti.

Competenza e tanta esperienza le chiavi dei funzionari dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli per individuare il volo “a rischio” quello dove può nascondersi il viaggiatore furbetto.

Tra i campanelli d’allarme i tag del bagaglio che indica la provenienza dell’aereo, il peso abnorme ma anche i sistemi ormai noti per camuffare non solo il cibo, ma anche droga e soldi. La cocaina viene infilata nei sex toys, nella frutta, nei barattoli di conserve e perfino nelle protesi. Qualunque incavo possibile - come Dogane e Fiamme Gialle ormai sanno molto bene - dalle grucce ai tubolari delle bici arrivate con un gruppo di ciclisti colombiani.

Osservate speciali le rotte dal Sud America, Africa centrale e dalla Cina queste ultime sostituite causa Covid dalle tratte dal Medio oriente. In pochi istanti l’operatore deve decidere se ha davanti un corriere della droga o un passeggero tornato dalla Turchia dopo un trapianto di capelli, ultimo trend del turismo medico. Il principio dell’analisi del rischio resta valido anche nell’area Cargo di Fiumicino dove però c’è la possibilità di controllare in anticipo i dati dei voli che arrivano nel secondo scalo italiano per traffico merci. Un lavoro che ha visto i funzionari di ADM in prima linea fin dall’inizio della pandemia: pronti giorno e notte a verificare l’idoneità di milioni di mascherine da sdoganare velocemente in un momento di estrema necessità.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Marzo 2022, 14:56
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