Disabile giù dalla finestra, agenti in casa del 36enne senza mandato di perquisizione. La famiglia: «Abbiamo paura»

Chi indaga dovrà chiarire se sia trattata di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario o di una decisione presa dagli agenti

Disabile giù dalla finestra, agenti in casa del 36enne senza mandato di perquisizione. La famiglia: «Abbiamo paura»

di Redazione web

Gli agenti entrati in casa di Hasib Omerovic a Roma, non avevano il mandato di perquisizione. Gli inquirenti stanno svolgendo i primi accertamenti sulla vicenda del disabile rom, precipitato dalla finestra di un appartamento. Chi indaga dovrà chiarire se sia trattata di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario o di una decisione presa dagli agenti che verrano sentiti dagli inquirenti.

«Disabile pestato e buttato giù dalla finestra durante una perquisizione», è in coma: la denuncia della famiglia

La famiglia: «Abbiamo paura, andiamo via dal quartiere»

«In quella casa non torniamo più, abbiamo paura di quella strada, di quel quartiere». La famiglia di Hasib Omerovic, il disabile di 36anni precipitato dalla finestra di un appartamento nel corso di una perquisizione delle forze dell'ordine, da giorni non dorme più nell'appartamento di via Gerolamo Aleandro, nel quartiere Primavalle. Una decisione presa dopo quanto accaduto e soprattutto alla luce di quel post su Facebook comparso nelle prime settimane di luglio in cui si faceva diretto riferimento ad Hasib e in cui lo si accusava di avere molestato alcune ragazze del quartiere. Poche righe, con allegata una foto di Omerovic, in cui si annunciava una azione violenta ai suoi danni e che qualcuno lo «avrebbe mandato all'ospedale».

 

Il post su Facebook

Il post è stato cancellato dopo poco ma ai genitori di Hasib è arrivato lo screenshot, finito poi nell'esposto presentato nei primi giorni di agosto negli uffici della Procura, a piazzale Clodio. Un quadro di tensione e paura che ha spinto il nucleo familiare ad allontanarsi da quel quadrante.

«Hanno formalmente chiesto al comune di trovare un nuovo alloggio popolare per loro», affermano i legali. Nell'attesa che avvenga una nuova assegnazione i genitori dell'uomo, assieme alle due sorelle, hanno deciso di spostarsi e a chiedere ospitalità forse ad alcuni parenti.

«Temiamo per la nostra incolumità - hanno raccontato- Tutta questa vicenda potrebbe esporci a delle azioni violente.

Anche andare a trovare Hasib in ospedale potrebbe essere rischioso ma non vogliamo lasciarlo solo, non ora che sta lottando dopo avere subito tre interventi».

In base a quanto emerge dalla denuncia proprio il giorno precedente alla drammatica perquisizione, culminata con il tragico volo da nove metri di altezza, la sorella di Hasib era stata avvicinata dal proprietario di un bar di zona che l'aveva allertata del post che girava sui social network. «Fate attenzione a questa specie di essere, perché importuna tutte le ragazze bisogna prendere provvedimenti», l'agghiacciante messaggio poi cancellato.

I legali affermano che in passato non c'erano stati segnali di problemi con Hasib. «In base agli elementi che abbiamo - spiega l'avvocato Arturo Salerni - Omerovic è incensurato, non risulterebbero precedenti di alcun tipo».

La madre Fatima comunque continua a chiedere «verità» su quanto avvenuto. «Spero che mio figlio si riprenda al più presto, ma soprattutto spero che i magistrati riescano a fare chiarezza su quanto avvenuto in quelle maledette ore. Mia figlia ha detto che è stato picchiato, io voglio la verità», dice la donna.

 

Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Settembre 2022, 18:26
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