«Io, disabile, ostaggio delle buche a San Basilio»: l'assurda storia di Cristina, in sedia a rotelle non può uscire di casa a Roma

La strada sotto accusa è in via Alberto Enrico Folchi, nell’estrema periferia di San Basilio dove, tra le case popolari la voce di una giovane donna disabile ha il diritto di essere ascoltata

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di Lorena Loiacono

Cristina non può uscire di casa, è ostaggio delle buche sull’asfalto. Accade anche questo a Roma, nel 2023: che una giovane disabile sia costretta a mettere da parte l'autonomia conquistata negli anni, a fatica. Lei che, disabile dalla nascita, di battaglie ne ha affrontate e vinte tante, ora non può uscire di casa perché le voragini sulla strada in cui abita sono insormontabili.

La strada sotto accusa è in via Alberto Enrico Folchi, nell’estrema periferia di San Basilio dove, tra le case popolari la voce di una giovane donna disabile ha il diritto di essere ascoltata. Mentre siamo lì con la macchina fotografica e la videocamera, in tanti si affacciano ai balconi, salutano Cristina e la incoraggiano: "diglielo che qui non funziona niente". E lei, seduta sulla sua sedia a rotelle, si fa portavoce di una battaglia che va avanti da anni ma che resta inascoltata.

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Il racconto

Cristina è costretta a restare chiusa in casa perché da sola, sulla sua sedia a rotelle, non può uscire. Rischia di cadere e farsi male e certo non può permetterselo: “Sono già caduta un paio di volte - spiega - la carrozzina si è ribaltata su un fianco perché le ruote si incastrano nelle buche. Da sola non posso farcela, ogni volta devo chiedere a qualcuno di accompagnarmi”. Lungo la strada ci sono buche e crepe profonde, anche le auto rischiano grosso: "qui qualcuno si è spaccato la coppa dell'olio - assicura un uomo con il cane al guinzaglio. Ci dicono che i problemi di San Basilio sono altri: ma che vuol dire? Noi qui ci viviamo".

Hanno ragione. E ha ragione Cristina: Leggo ha voluto documentare con foto e video la situazione di via Folchi. Si fa fatica anche solo a spingere la carrozzina: per Cristina sarebbe un’impresa riuscire a muoversi da sola.

Le ruote si impuntano nelle buche, in altri punti si piegano per assecondare una crepa. Per spingere Cristina bisogna fare forza e fermarsi in cotninuaizone, per cercare il centimetro di asfalto ridotto meglio.

E il rischio è comunque troppo alto: «Se sbatto la testa posso perdere i sensi, rischio di finire in coma. Per questo da sola non esco». Cristina ha un'assistente che va ad aiutarla ma non può stare smepre con lei.

Via Folchi sembra terra nessuno: si trova a San Basilio, nella parte più esterna, vicino a strade già sistemate, ma resta abbandonata tra incuria e sporcizia. Oltre alle buche, infatti, ci sono erbacce e marciapiedi da sistemare. “Forse questa non è Roma? Siamo nelle case popolari e nessuno ci ascolta - continua Cristina - ho chiesto al municipio di aiutarmi ma negli anni nessuno è intervenuto. Tanti che abitavano qui sono dovuti andar via”. Si riferisce a persone anziane e a chi, potendo, ha deciso di andare altrove. Su via Folchi c'è un giardinetto: "questo lo hanno fatto i residenti - spiegano dalla piazzetta - le piante le abbiamo portate noi ma nessuno viene a pulire, se vedete bene ci sono cartacce e bottiglie da togliere". Non solo, anche le rampe pe ri disbaili sono malmesse. Cristina da sola non potrebbe accedere all'area verde.

Alla voce della giovane si aggiunge quella di un’altra donna, che abita nello stesso palazzo: è ipovedente, protegge i suoi occhi con occhiali scuri e cammina dando il braccio alla mamma che le sta vicina. Vive lo stesso problema di Cristina. Anche lei, con quelle buche, non può uscire da sola: non può usare, infatti, il bastone per chi ha probklemi di vista, che invece l’accompagna ovunque e la rende indipendente. Mostra il ginocchio con un’evidente cicatrice: “Sono caduta più volte e non esco più da sola. Fate qualcosa - denuncia - vivere così non è giusto”.


Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Giugno 2023, 11:56
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