Dirigente arrestato per corruzione: spunta un forziere pieno di gioielli

Dirigente arrestato per corruzione: spunta un forziere pieno di gioielli

di Emilio Orlando

Denaro contante, monili d’oro, orologi di pregio e pietre preziose per un valore che sfiora il milione di euro. È il tesoro che i carabinieri e gli agenti della polizia locale hanno trovato durante la perquisizione in casa di uno degli indagati finiti in manette nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti per coprire gli abusi edilizi. La scoperta del forziere dove era custodito il tesoretto, sul quale la Procura dovrà indagare per stabilirne la provenienza, è stata fatta nell’abitazione di Italo Merli, il direttore dell’ispettorato all’edilizia del V Municipio. 


Tutti gli oggetti rinvenuti sono stati inventariati dagli agenti e lasciati in custodia all’indagato. L’uomo è finito agli arresti domiciliari insieme ad Alfredo ed Antonio Fabbroni, rispettivamente ex capogruppo del Pd nel V Municipio e componente della direzione capitolina dei Dem. In manette, nell’ambito della stessa indagine condotta dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dei sostituti Luigia Spinelli e Gennaro Varone, sono finiti anche il funzionario della municipale Marco Ianni e l’imprenditore sanitario Fabio Gera. 


Secondo il giudice per le indagini preliminari Paola Della Monica, Gera avrebbe promesso a Italo Merli 20 posti di lavoro nella struttura sanitaria in cambio dell’accelerazione di una pratica edilizia per l’ampliamento dei posti letto.

Gioielli di enorme valore di cui il dirigente capitolino dovrà spiegare la provenienza e giustificarne il possesso, alla luce dell’accusa di corruzione di cui dovrà rispondere ai magistrati. Inoltre gli investigatori hanno scoperto, durante il blitz che ha portato in manette i cinque colletti bianchi, che Merli è assegnatario di una casa popolare al Quarticciolo, ma che in realtà abita in un appartamento di proprietà della moglie. L’alloggio popolare che gli è stato assegnato è stato adibito allo studio di un geometra. Uno spaccato, quello emerso dall’inchiesta della Procura, che riserverà altri colpi di scena legati alla gestione dubbia di alcune pratiche finite sui tavoli dei personaggi finiti nell’inchiesta dove sono coinvolti anche commerciati di nazionalità cinese attivi nel settore dell’abbigliamento.


Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Ottobre 2020, 08:36
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