Le lettera esclusiva di Diodato a Leggo: «Roma è casa mia, tornare qui mi emoziona»

Le lettera esclusiva di Diodato a Leggo: «Roma è casa mia, tornare qui mi emoziona»

di Diodato
Roma è casa, anche se non la senti mai davvero tua, e tornare a casa provoca sempre quel senso di euforia misto a serenità, che è unico dei ritorni in posti a cui siamo legati.
È la relazione che tutti più o meno viviamo almeno una volta nella vita, quella in cui ci ritroviamo costretti ad allontanarci per non rimanere intrappolati nelle sue contraddizioni, ma di cui sappiamo che prima o poi ritorneremo ad assaporarne l’essenza. E quando quel momento arriva, siamo più forti e consapevoli e in grado di innamorarci di nuovo, con più leggerezza.
La mia relazione con Roma è stata bellissima e importante per la mia crescita sia personale che artistica: mi ha permesso di fare le prime esperienze lontano da casa, di frequentare luoghi e persone che hanno contribuito a rendermi l’uomo e l’artista che sono oggi. Ogni sguardo, ogni angolo, ogni profumo, portava con sé sensazioni che mai dimenticherò, ogni particolare sapeva di musica, e proprio come la musica mi è entrato dentro. Poi è arrivato il momento in cui avevo bisogno di sentirne la mancanza. Così sono andato a Milano, una città in cui ho rafforzato la mia identità e in cui sono riuscito a costruire qualcosa di importante, anche grazie al calore che mi portavo dal Sud.
Salire di nuovo su un palco con la mia musica, sentire l’energia di un pubblico tornare verso di me e condividere la mia, è ciò che può aiutarci ad abbattere ogni barriera. E ultimamente di barriere se ne sono create parecchie, ma ci hanno insegnato l’importanza della condivisione, e queste sere, attraverso la musica, abbiamo condiviso qualcosa di profondo, mi sono sentito vicino a chiunque fosse presente, e anche alla mia Roma. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Luglio 2020, 15:59
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