Diabolik, bruciata la panchina dell'omicidio con fiori e sciarpe degli ultrà

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Diabolik ucciso, bruciata la panchina. È stata bruciata nella notte la panchina nel parco degli Acquedotti dove il 7 agosto scorso Diabolik, alias Fabrizio Piscitelli, leader degli Irriducibili della Lazio, è stato freddato con un colpo di pistola alla testa con un'esecuzione in piena regola. Lo riferisce l'Adn-Kronos. 

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Un evidente atto intimidatorio, messo a segno in quell'angolo di via Lemonia, nel quartiere dell'Appio Tuscolano, che il delitto 'eccellentè ha portato alla ribalta della cronaca e dove tifosi e amici del capo Ultras avevano ricreato una sorta di curva, tra fiori e sciarpe che ricordavano Diablo.

Fonti polizia: incendio a causa di un lumino. Gli agenti, insieme ai vigili del fuoco, hanno appurato che l'incendio è divampato a causa di uno dei tanti
lumini che anche ieri erano stati accesi intorno alla panchina.
Una candela sarebbe caduta a causa del vento e avrebbe ingenerato l'incendio. Ad alimentare le fiamme le tante sciarpe e bandiere annodate alla panchina dai tifosi laziali e dagli amici di Piscitelli, che dal giorno dell'omicidio, ancora irrisolto, continuano a portare fiori e ricordi sul luogo del delitto. Lo riferisce sempre l'Adn-Kronos.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Settembre 2019, 21:52
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