Desirée, stuprata e uccisa a Roma a 16 anni. La rabbia dei residenti: «Anni di denunce, è una morte annunciata»

Desirée, stuprata e uccisa a Roma a 16 anni. La rabbia dei residenti: «Anni di denunce, è una morte annunciata»

di Simone Pierini
«Si doveva arrivare a tanto alla morte di una povera ragazzina per attirare l'attenzione?». Rabbia, proteste e tanto dolore per la morte di Desiree Mariottini, la ragazza di 16 anni di Cisterna di Latina trovata senza vita in uno stabile occupato nel quartiere San Lorenzo, nella notte tra venerdì e sabato. I residenti hanno affidato ai social il loro grido di indignazione per l'immane tragedia. «Più che fiaccolata organizzerei una manifestazione di protesta - scrive un cittadino - sono anni che denunciamo la situazione in cui versa la strada e tutto il quartiere. Si doveva arrivare a tanto alla morte di una povera ragazzina per attirare l'attenzione? Tiriamo fuori la rabbia per questa morte assurda e annunciata».

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Mentre un altro non nasconde le critiche alla proposta del comitato di quartiere di organizzare una fiaccolata per la ragazza. «La fiaccolata, le candele accese e i gessetti - scrive - utili come un ombrello a ferragosto, ma se si chiede rispetto delle regole e severità poi si inneggia subito al razzismo e il fascismo. Teneteve 'sta gente, sto degrado e quando piccoli angeli vengono stuprati e uccisi in maniera barbara e senza pietà fate la fiaccolata». E c'è chi taglia corto: «Roma é nel caos. Bisognava cacciare prima quelli che erano in quello stabile».

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La fiaccolata è stata proposta il comitato di Quartiere che ha indetto per oggi pomeriggio un'assemblea per organizzare l'iniziativa. Una fiaccolata «per abbracciare ed essere idealmente vicini alla sua famiglia» sottolinea il comitato aggiungendo che «il recente fatto di cronaca ha scosso l'intero quartiere quindi riteniamo doveroso riflettere sull'accaduto e mobilitarci affinché non accada mai più. Non possiamo accettare la deriva di un'intera comunità e dei suoi valori» conclude il Comitato.

Nel frattempo si indaga per omicidio e stupro. Tracce di stupefacente e segni di un rapporto sessuale. L'autopsia sul corpo di Desiree Mariottini racconta di una morte che potrebbe essere sopraggiunta dopo uno stupro e un'overdose. C'è anche un testimone, un ragazzo senegalese, che alla polizia ha raccontato: «L'hanno drogata e violentata». Un teste oculare che avrebbe visto Desiree moribonda, o forse già morta, sdraiata con una coperta sopra. «Una ragazza urlava - ha detto il giovane, che ha già reso deposizione in Questura -. Ho guardato quella che urlava e c'era un'altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa, ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l'altra ragazza urlava e diceva che era morta». Il racconto del giovane è vagliato in queste ore anche dai magistrati della Procura di Roma del pool reati sessuali che procedono per omicidio e stupro. «Io sono del Senegal. Io c'ero quella sera, dopo che è morta c'ero», ha raccontato il testimone le cui parole sembrano rafforzare gli indizi emersi dall'esame autoptico.

«Sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza - ha aggiunto - sono entrato e c'era una ragazza che urlava. Nell'edificio c'erano africani e arabi: un pò di gente, sei o sette persone». Sempre secondo la testimonianza, accanto a Desirée ci sarebbe stata anche un'altra ragazza: «era italiana penso pure fosse romana, parlava romano, urlava 'l'hanno violentata', poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. Lei diceva 'sono stati tre sicuramente o quattro'». Per ora, anche se la Procura ipotizza lo stupro, l'autopsia non avrebbe evidenziato segni di violenza ma di un rapporto sessuale che ora le indagini dovranno verificare se consensuale. Gli investigatori stanno ascoltando diverse persone, quasi tutti frequentatori dello stabile di via dei Lucani, nel quartiere di San Lorenzo, zona di universitari e che di notte si trasforma in luogo di movida, ma anche di alcol e spaccio. L'edificio intanto è stato posto sotto sequestro. Tanti i sopralluoghi e sono stati acquisiti anche i filmati delle telecamere di sorveglianza. Desiree Mariottini viveva a Cisterna di Latina. Il quartiere di San Lorenzo sono giorni che mostra la sua solidarietà alla famiglia della ragazza e su un muro è apparsa anche una scritta vergata con la vernice bianca «Giustizia per Desireé. San Lorenzo non ti dimentica». Una morte che ricorda quella di un'altra giovanissima, Pamela Mastropietro, 18enne romana, fuggita da una comunità e andata a morire a Macerata drogata, violentata e poi uccisa.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Ottobre 2018, 13:23
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