Denuncia un concorso truccato e viene ostacolato sul lavoro, Luigi si uccide a 43 anni

Denuncia un concorso truccato e viene ostacolato sul lavoro, Luigi si uccide a 43 anni

di Alessia Strinati
Si è ucciso dopo aver denunciato delle scorrettezze in un concorso pubblico. Luigi Vecchione aveva 43 anni, era un ingegnere meccanico che lavorava come ricercatore all'Università La Sapienza di Roma. È stata proprio la grande passione per il suo lavoro ad ucciderlo, o meglio il grande senso di onestà che lo legava alla sua professione. Luigi due anni fa aveva denunciato delle scorrettezze durante un concorso e da allora la sua vita era radicalmente cambiata.

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Nel 2016 aveva sollevato un caso inviando un dettagliato esposto all'Autorità Nazionale Anti-corruzione (Anac), in cui denunciava l'esistenza di una vera e propria "concorsopoli" all'interno dell'ateneo romano. Luigi aveva raccontato che a quel concorso avevano partecipato in 14, ma si sarebbe già saputo il nome del vincitore. Nove persone si erano ritirate, ma lui voleva insistere però non c'erano possibilità visto che il primo in classifica era stato stabilito da tempo. Insieme a un avvocato ha combattuto a lungo questa sua battaglia ma, secondo la famiglia, tutto ciò ha avuto conseguenze sul lavoro dove ha iniziato ad essere ostacolato.

Luigi stava lavorando a un progetto per cui sarebbe stato necessario un altro anno di studi, ma il contratto non gli è stato rinnovato dopo la scadenza e questo lo ha gettato in un grande sconforto. Ora la procura sta indagando sul suo caso, come riporta anche la stampa ciociara, e intanto la pagina Facebook dell'associazione Trasparenza e Merito scrive: «Si faccia qualcosa e presto sul fronte dei concorsi truccati, le conseguenze di un fenomeno incancrenito, la malauniversità, possono essere tragiche»
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Novembre 2018, 18:51
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