Roma, il cassonetto è bruciato da un mese. Rifanno l’asfalto: carcassa dribblata
di Giulia Parini
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Iniziò quindi una raffica di odiosi incendi, a macchia di leopardo in tutta Roma, con cassonetti dati alle fiamme apparentemente senza un colpevole. Difficile dire se le fiamme partivano dai “botti” di Capodanno lanciati impropriamente vicino alle cataste di spazzatura o da cittadini che, esasperati dai rifiuti sotto le finestre, pensavano erroneamente di risolvere il problema. Tra questi roghi, due capitarono in una stessa notte in via Piero Colonna. Il primo problema sta nel fatto che, a distanza di tre settimane dall’incendio, i resti delle fiamme sono ancora tutti lì: un cassonetto ribaltato e una poltiglia bruciata tutta intorno, a ridosso del marciapiede.
Per i residenti l’unica speranza erano i lavori di rifacimento del manto stradale, partiti ieri. Ma a Roma le sorprese non mancano mai. E qui il secondo grande problema della Capitale: i resti dell’incendio ieri erano ancora lì e l’asfalto veniva sistemato senza portare via niente né pulire a terra. L’unico intervento effettuato sul cassonetto bruciato è stato quello di spostarlo mezzo metro più in là, dalla strada sul marciapiede. Una volta sistemato l’asfalto, il cassonetto scenderà il gradino e si rimetterà di nuovo in strada. Con tutta la sporcizia intorno. «È assurdo – racconta un residente, alzando le mani verso il cielo - ci arrendiamo: neanche con i lavori hanno pulito. Non sappiamo davvero più cosa sperare».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Gennaio 2020, 08:59
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