Debora Villa: «Il mio spettacolo è una terapia di coppia»

Debora Villa in scena con "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere"

di Valentina Catini
Debora Villa arriva al Brancaccio con Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, dal besteseller di John Gray del 1992, che affronta in modo ironico e divertente le complessità delle relazioni tra uomini e donne.
«Il mio spettacolo sarà come una terapia di coppia collettiva - esordisce Villa - Unirò il sapere scientifico di Gray alla mia comicità, inserirò il mio vissuto. Partirò quindi da un presupposto psicologico e farò tutte le mie considerazioni sul tema, cercando di dare qualche consiglio con piglio ironico e divertente»

È vero che uomini e donne vengono da due pianeti differenti?
«Assolutamente! È il modo di decodificare la vita, di pensare, di amare, di leggere le cose che è completamente diverso. Poi, ci sono sempre le eccezioni: ci possono essere uomini più emotivi e donne più razionali, ma in generale i due sessi vivono la vita in modi diametralmente opposti»

Lei ha all’attivo, film, serie tv, libri, spettacoli. É diventata famosa con Zelig e Camera Cafè. 
«Due esperienze che mi hanno dato tantissimo. Camera Cafè è stata bella ma fagocitante, anche un pò pericolosa, nel senso che avevamo dei ritmi serratissimi, dodici ore di set per sette mesi sempre nella stesso personaggio. Alla fine, vai un po’ fuori di testa perché diventi il personaggio che interpreti! Con Zelig invece ero io con i miei monologhi, che è la forma di espressione più diretta per comunicare con il pubblico. Amo vedere il pubblico, interagirci, parlarci»

Ha fondato la scuola di teatro a Saronno
«Insegno anche ai manager, a chi deve fare discorsi in pubblico e vuole sapere come comunicare in modo diretto ed efficiente. La comunicazione è fondamentale, ci stiamo dimenticando dell’ascolto, del mettersi nei panni dell’altro, di creare empatia, è bello tornare a capire cosa può trasmettere, chi si ha davanti»

Nel panorama italiano ci sono comiche che apprezza?
«Ce ne sono tantissime. Ad esempio la Finocchiaro, la Dandini, la Reggiani, per me sono delle “fighe pazzesche” che oltre ad essere grandi professioniste, hanno grande spessore e grande profondità. Della mia generazione, sono tutte brave, dalla Cortellesi alla Cucciari. Diciamo che nonostante imperversi ancora l’universo maschile, noi comiche ci siamo fatte strada»

Che farà dopo questo spettacolo?
«Andrò in tournée fino ad aprile. Poi inizierò a buttare giù il mio nuovo spettacolo. Le posso dire che i temi centrali saranno l’odio e l’amore… non parlerò più di uomini e di donne ma di umanità in generale, di concetti universali»
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Febbraio 2020, 08:53
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