Daniele Frongia indagato per corruzione: «Favori a Parnasi per stadio Roma». L'assessore si autosospende da M5S e precisa: «La procura non ha mai ipotizzato favori»

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di Michela Allegri
Daniele Frongia, assessore allo Sport del Comune di Roma, fedelissimo e mente politica della sindaca Virginia Raggi, è indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul giro di tangenti e favori all'imprenditore Luca Parnasi per la realizzazione dello stadio della Roma a Tor Di Valle. Si tratta dello stesso procedimento da cui è scaturito il filone di indagine che ieri ha portato all'arresto di Marcello De Vito, presidente dell'assemblea capitolina in quota M5S. Appresa la notizia, Frongia si è autosospeso dal Movimento 5 Stelle, dando le sue deleghe alla Raggi.

L’iscrizione dell’assessore Frongia è scattata dopo uno degli interrogatori di Parnasi. L’imprenditore, finito in carcere lo scorso giugno per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, grazie alla collaborazione con gli inquirenti si era guadagnato prima i domiciliari e poi l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misura cautelare alla quale è ancora sottoposto, mentre attende l'udienza preliminare a suo carico, fissata il 2 aprile. In relazione a Frongia, Parnasi ha raccontato all’aggiunto Paolo Ielo e alle pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli che, poco prima di essere arrestato, aveva chiesto all’assessore il nome di una persona da inserire come responsabile delle relazioni istituzionali in una delle sua società, la Ampersand. Il politico avrebbe proposto l’assunzione di una donna di circa 30 anni, una collaboratrice del Campidoglio. Poi, il blitz dei carabinieri nel Nucleo investigativo aveva fatto sfumare l’ingaggio. In una intercettazione agli atti dell'inchiesta,, l'11 marzo 2018, il costruttore parlava proprio di quella società: «Dice che con Ampersand ha strizzato l'occhio ai Cinquestelle, facendo progetti», annotano i carabinieri in un'informativa. Parnasi ha però sempre specificato di non avere mai ricevuto pressioni o richieste di favori da parte di Frongia. Per questo motivo l'inchiesta potrebbe andare verso l'archiviazione.

«Con il rispetto dovuto alla magistratura inquirente, avendo la certezza di non aver mai compiuto alcun reato e appurato che non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia, confido nell'imminente archiviazione del procedimento risalente al 2017», spiega Frongia in una nota. L'assessore aggiunge di aver «appreso di essere coinvolto nell'indagine "Rinascimento" del 2017, per la quale non ho mai ricevuto alcuna comunicazione, elezione di domicilio o avviso di garanzia. A seguito di informazioni assunte presso la Procura il procedimento a mio carico trarrebbe origine dall'interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all'epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto».

LA NOTA DI FRONGIA
In riferimento all'articolo pubblicato in formato on-line sulla testata “Il Messaggero - Roma” in data 21 marzo 2019 a firma di Michela Allegri dal titolo “Daniele Frongia indagato per corruzione: «Favori a Parnasi per stadio Roma». L'assessore si autosospende da M5S”, si richiede un immediato aggiornamento: i fatti contenuti nell'articolo in questione, risalente a circa un anno fa e che è ancora acquisibile con una semplice ricerca in rete, sono parziali e fuorvianti poiché non fanno comprendere il reale svolgimento della delicata questione denotando quindi una mancanza di aggiornamento che richiedo venga fatta nel medesimo articolo. Preme precisare ancora che neanche la Procura ha mai ipotizzato a mio carico favori all'imprenditore Parnasi. Si prega dunque di procedere a immediata rettifica secondo la normativa vigente.
Cordialità, Daniele Frongia



Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Maggio 2020, 15:34
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