Cucchi, nuovo processo. Il carabiniere choc: "Pronti ad una nuova gogna mediatica"

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 «Oggi, come ieri e soprattutto come domani, siamo pronti alla nuova gogna mediatica che ci attenderà dal 13 ottobre prossimo». Si apre così il post di Roberto Mandolini, uno dei carabinieri imputati nel nuovo processo sulla morte di Stefano Cucchi, nel giorno in cui arriva l'annuncio di un nuovo testimone che avrebbe visto il geometra morto nel 2009 in gravi condizioni dietro le sbarre a Regine Coeli. «Noi siamo qui - continua -, lavoreremo sereni e con la coscienza a posto, l'unica colpa dei Carabinieri è stata quella di arrestare una persona che spacciava sostanze stupefacenti al parco dell'Appio Claudio a Roma, vicino alle scuole medie. Tutto qui».

 

«Le testimonianze del padre, le perizie medico legali della famiglia e del gip - sottolinea -, hanno certificato che non c'è stato alcun pestaggio che abbia procurato la morte di Stefano Cucchi, pesantemente debilitato come testimoniato dall'istruttore della palestra». «Noi non abbiamo nessuno dietro, non abbiamo la politica, le tv, i giornali, le radio, le Onlus, le associazioni pro Acab - conclude Mandolini -, noi abbiamo solo i nostri Alamari, il nostro credo e la nostra onestà per affrontare il processo, e soprattutto la vicinanza dei cittadini che hanno capito tutto e che ci supportano in ogni modo da due anni.
Grazie a tutti». 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Settembre 2017, 17:43
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