Crolla la Quercia del Lupo, albero centenario di Villa Borghese: «Era il guardiano del parco»

Villa Borghese, crolla la Quercia del Lupo: era uno dei simboli del parco

di Jacopo Belviso
E’ crollata a Villa Borghese, sotto la valle dei Platani, la Quercia del Cinquecento, conosciuta anche col nome di Quercia del Lupo (nome che richiama la sagoma della testa del lupo che emerge sul lato destro del tronco), considerata come una delle "guardiane naturali del parco". Un albero storico - ricorda l'associazione Amici di villa Borghese che ha denunciato il crollo con una foto - descritto anche nelle memorie di Jacopo Manilli, tra i primi che nella seconda metà del 1600 raccontò la vastità della Villa riportando tutte le meraviglie al suo interno. «Uno degli alberi monumentali più importanti della Villa e dell’intera città di Roma - scrivono con un post su Facebook gli "Amici di Villa Borghese", pubblicando la foto della quercia (a firma di Vittorio Catalano Gonzaga) - aveva subito una infestazione di parassiti, si vedeva del marciume al colletto, però  non sembrava a rischio crollo. Otto anni fa - spiega sempre il comitato - su suggerimento del botanico Peter Raven, proponemmo di istituire un “vivaio” a Villa Borghese per assicurare una discendenza a questi giganti, e preservarne il patrimonio. Nell’indifferenza delle istituzioni - concludono - provvedemmo noi ad avviare l’impresa: è così che oggi un clone e due discendenti diretti della Quercia del Lupo già crescono nella “nursery” degli Amici di Villa Borghese. Il patrimonio della Quercia non verrà perduto». 

E, intanto, sempre oggi, le associazioni Italia Nostra, Amici di Villa Borghese e il Comitato per la Bellezza chiedono che le opere dimenticate della Villa siano finalmente esposte nel Casino dell'Orologio, destinato tredici anni fa dal Campidoglio a riprendere la sua originaria funzione di Museo. «Per lungo tempo sistemati alla meglio - scrivono in una nota le associazioni promotrici - aspettano da almeno 13 anni di essere sistemati nella loro degna sede: il Casino dell'Orologio. L'attesa doveva essere breve: il tempo per il trasferimento di alcuni Uffici Comunali, temporaneamente presenti nel Casino, invece è durata circa dieci anni. Oggi sono due anni che il Casino dell'Orologio è libero, ma le opere sono ancora nei depositi e nulla è stato fatto per la creazione del “Museo di Villa Borghese”. Tutto questo perché il Comune - concludono - sta nuovamente pensando di utilizzare le stanze del Casino per sistemare lì alcuni impiegati comunali».
Nel 2010 una parte dei capolavori è stata trasferita nel deposito sotterraneo del Museo Canonica, mentre il resto è ancora accatastato in un deposito segreto inaccessibile e sconosciuto al pubblico.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Dicembre 2018, 21:19
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