Nella giungla delle regole anti Covid, dove c’è chi va in quarantena e chi no, a Roma la Scuola rischia di andare in tilt. I presidi alzano l’allerta e scrivono direttamente al governatore Zingaretti: «La Regione Lazio intervenga, servono indicazioni chiare: i contagi stanno aumentando». Infatti il nuovo protocollo sicurezza, creato per semplificare e limitare le quarantene delle classi, non riesce ad andare a regime perché il percorso di tracciamento delle Asl, di fatto, non parte. O, prer lo meno, il sistama sanitario locale non viaggia in sintonia.
La nuova regola prevede che la classe va in quarantena solo al terzo caso positivo: con un solo “contagiato” si fa il tampone al primo giorno (il cosiddetto “Tzero”) e l’esame si ripete al quinto giorno Il “T5”), mentre con due casi di positività nella stessa classe si procede tramite “Tzero” e “T5” per i vaccinati mentre gli altri vanno in quarantena.
Il problema? Fare il “Tzero” immediatamente. In attesa della Asl e senza il tampone registrato dalla struttura pubblica, infatti, la scuola decide di mettere tutti in dad. E così poco cambia rispetto allo scorso anno, anzi c’è addirittura più caos.
«Le Asl non stanno procedendo in modo uniforme – denuncia Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio - alcune applicano i nuovi protocolli, altre continuano con la classe intera in quarantena al primo caso di positività.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Novembre 2021, 10:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA