Covid nel Lazio, D'Amato: «Rischio zona arancione, ma non da lunedì. Basta virologi tuttologi»

L'assessore regionale alla Salute fa il punto della situazione all'AdnKronos

Covid nel Lazio, D'Amato: «Rischio zona arancione, ma non da lunedì. Basta virologi tuttologi»

Covid, per l'assessore regionale Alessio D'Amato il Lazio rischia la zona arancione ma non dal prossimo lunedì. D'Amato fa poi il punto della situazione a 360°.

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Covid nel Lazio, D'Amato: «Rischio zona arancione ma non da lunedì»

«Penso si possa escludere che da lunedì il Lazio passi in zona arancione ma il rischio c'è dalle prossime settimane» - ha spiegato D'Amato all'AdnKronos - «Al momento non possiamo escludere l'eventualità di cambio colore, le prossime settimane saranno decisive».

Covid nel Lazio, D'Amato: «La curva sembra rallentare»

«Notiamo dei segnali di rallentamento che devono essere consolidati nelle prossime settimane e stanno aumentando coloro che hanno fatto la dose di richiamo», l'analisi dell'assessore regionale alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato.

Covid, D'Amato: «Quarantene ridotte e percorsi semplificati con la terza dose»

L'assessore regionale alla Salute del Lazio aggiunge la propria voce a chi chiede meno restrizioni per i positivi asintomatici ma vaccinati con booster. «L'incontro con il ministro Speranza ci sarà in settimana, questo è l'impegno del ministro. È stato mandato un documento all'attenzione del governo fatto dalle Regioni che tende a una semplificazione, ovvero semplificare la vita a chi ha fatto la terza dose di vaccino» - spiega D'Amato - «Al momento da parte del governo non c'è ancora nessuna risposta e non è un bel segnale perché le Regioni che sono il vero argine e che sono al fronte nella battaglia del Covid hanno a che fare con queste procedure, se l'insieme delle Regioni italiane pone con forza questo tema all'attenzione è perché è un elemento importane nella vita dei cittadini. Faccio un appello per la semplificazione, entro la metà di febbraio completeremo la gran parte di chi ha fatto le seconde dosi con la dose booster, per cui nel Lazio arriveremo a 4 milioni di dosi di richiamo entro il 15 febbraio. Entriamo in una fase diversa, di convivenza con il virus e dobbiamo semplificare anche i meccanismi che regolano questa convivenza».
D'Amato invita quindi a seguire l'esempio degli Stati Uniti: «Lì, nei soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale e sono asintomatici anche in caso di positività dopo 5 giorni escono dalla quarantena senza tampone e senza avere ulteriori restrizioni.

Dobbiamo andare verso una semplificazione di tutti i percorsi amministrativi e burocratici perché ci avviciniamo al periodo in cui entrerà in vigore l'obbligo per i 50enni, ci sono le norme che riguardano il super green pass. Dobbiamo essere più elastici nei confronti di chi ha completato le vaccinazioni».

Covid, D'Amato: «I virologi non siano tuttologi»

L'assessore regionale alla Salute del Lazio parla anche dell'eccessiva esposizione mediatica dei virologi e di altri esperti: «La scienza è libera come la stampa. È chiaro che ad un virologo bisogna chiedere le cose che riguardano la sua professione, se poi entrano su tanti campi diventano tuttologi e non virologi e questo è un rischio che non vorrei correre».

Covid, D'Amato: «Ritardi ingiustificabili sui monoclonali»

Alessio D'Amato rivolge poi un appello all'Aifa e al suo direttore, Nicola Magrini. «Occorre completare, secondo tutte le indicazioni, le sperimentazioni in corso perché sono un'arma molto importante. Il Lazio è la seconda regione per utilizzo degli anticorpi monoclonali anti-Covid, prima per via infusiva poi per via orale, sono importanti per i più fragili» - spiega l'assessore alla Salute della Regione Lazio - «È molto importante che Aifa decida anche su questa nuova generazione di terapie con anticorpi monoclonali. C'è un ritardo che dal mio punto di vista è ingiustificabile».


Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Gennaio 2022, 13:36
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