Roma, neonata portata subito nella stanza della mamma positiva. Il Gemelli: «Sicurezza garantita»

Roma, neonata portata subito nella stanza della mamma positiva. Il Gemelli: «Sicurezza garantita»

di Nico Riva

Caso unico e storico al Policlinico Gemelli di Roma. Una mamma ha potuto abbracciare la sua bambina subito dopo il parto. Fin qui niente di strano, se non fosse che la neomamma è positiva al Covid. Chiara, la mamma, e la piccola Elisa sono le protagoniste di un rooming-in (stare insieme in una stanza) fuori dall'ordinario. Si tratta infatti della prima volta in un ospedale di Roma dall'inizio della pandemia che una mamma positiva al coronavirus può stare in stanza con la sua neonata, subito dopo il parto. 

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La piccola Elisa è venuta al mondo lo scorso venerdì alle 12.46, scrive il Messaggero. Il parto è stato spontaneo, ma la particolarità dell'evento è che la madre, Chiara, ha potuto da subito godere del rooming-in, come se non avesse contratto il Covid-19.

Giovanni Vento, direttore Uoc di Neonatologia presso la Fondazione Policlinico Gemelli e associato di Neonatologia all'Università Cattolica, Campus di Roma, ha spiegato che «fino ad oggi per la situazione logistica ed epidemiologica dell'ospedale, il neonato veniva temporaneamente separato da una madre positiva, fino alla dimissione, in attesa dell'esecuzione dei tamponi. Grazie invece allo straordinario lavoro di un gruppo multidisciplinare costituito da ostetrici, ostetriche e anestesisti, neonatologi e pediatri, infettivologi e direzione sanitaria abbiamo costruito un percorso dedicato, che consente alle mamme positive di stare da subito insieme ai loro neonati, sempre garantendo però la massima sicurezza ai piccoli, posti in incubatrice o in un lettino coperto e collegati alla telemetria per il monitoraggio della saturazione arteriosa di ossigeno, della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria».

Sulla vicenda si è espresso anche Antonio Lanzone, direttore Uoc Ostetricia e Patologia ostetrica della Fondazione e ordinario di Ostetricia e Ginecologia alla Cattolica, Campus di Roma. «Questa esperienza del rooming-in Covid sana una situazione umanamente difficile per le gestanti, poi puerpere, che passano molto tempo in solitudine.

Un disagio che viene accentuato dal distacco traumatico del figlio dal loro corpo e dal loro essere, che può avere anche conseguenze psicologiche a medio termine. Ma adesso, grazie a uno sforzo organizzativo veramente importante e a un ripensamento delle tecnologie e degli spazi, siamo potuti arrivare a fornire un vero rooming-in in tutto e per tutto simile a quello che pratichiamo per le mamme non Covid. E questo ci riempie di soddisfazione».

Chiara ed Elisa sono state dimesse dal Policlinico Gemelli e hanno potuto fare ritorno a casa. «Un meraviglioso gioco di squadra, portato avanti grazie alla grande disponibilità, competenza e amore da parte di tutti», ha concluso il direttore Giovanni Vento.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Novembre 2020, 13:32
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