Coronavirus, a Fiumicino aereo con 135 bengalesi. Il sindaco: «Non basta vietare voli diretti»
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«I cittadini del Bangladesh non sono scesi dall'aereo e ritorneranno dove sono stati imbarcati - spiega - La mia richiesta all'autorità aeroportuale e a quella sanitaria era di rimandare tutti indietro, tranne gli italiani che tornano nel loro paese e hanno un posto sicuro dove fare la quarantena. Questo perché per tutta la durata di un volo di lunga percorrenza, quindi per diverse ore, tutti sono stati a stretto contatto con un cospicuo numero di persone provenienti da un paese a rischio. Solo impedendo lo sbarco di tutti i passeggeri a bordo si può ottenere dalle compagnie aeree straniere che evitino di trasportare persone che vivono in paesi in cui il virus non è sotto controllo. In ogni caso, tutti gli altri 80 passeggeri sbarcati, saranno sottoposti a tampone e dovranno seguire la quarantena sotto la sorveglianza della Asl Rm3».
«Mi auguro che i ministeri competenti affrontino con maggiore profondità il problema che non riguarda solo il Bangladesh, ricordo, ma diversi altri paesi in cui in questo momento la pandemia è al massimo della sua potenza. Certo, serve del coraggio per fare questo», conclude il primo cittadino.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Luglio 2020, 18:58
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