Bagni chiusi o, quando aperti, in pessime condizioni igieniche. Sporchissimi. Praticamente sono sempre inutilizzabili. Non solo. Le tombe sono sepolte dalle erbacce e sulle lapidi, nei padiglioni, ecco infiltrazioni d'acqua senza fine. C'è addirittura chi assicura di aver visto anche dei cinghiali aggirarsi tra le tombe, approfittando dell'erba troppo alta. Recarsi al cimitero di Prima Porta, per i romani, è diventato uno strazio. «Quasi tutte le domeniche mi reco al cimitero Flaminio - denuncia Aristide D. - perché lì sono tumulati i miei genitori e mia moglie. I bagni sono chiusi e l'unico che trovo aperto è quello del Piazzale dell'Arciconfraternità del Bambino Gesù ma versa in un terribile stato di sporcizia, probabilmente la porta è stata forzata ma quelle condizioni di sporcizia lo rendono inaccessibile».
Entrare in quei bagni significa assistere ad uno scempio. Aristide, come tanti altri cittadini che si recano al cimitero per ricordare i loro cari, racconta di escrementi a terra e di mancanza assoluta di sicurezza: «Ma c'è comunque chi è costretto ad usare quel bagno perché ne ha bisogno e non potrebbe fare altrimenti, visto che gli altri sono chiusi».
Oltre a trovare i bagni chiusi, i cittadini che vanno in visita al Flaminio trovano l'acqua in terra e le infiltrazioni lungo le pareti, a partire dal soffitto. È il caso ad esempio del corpo D, dove si accede attraverso l'area denominata sottozona piano terra dell'ossario cinerario: l'ossario, la parte del cimitero dove ci sono i defunti spostati dalle tombe originarie, dopo molti anni.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Marzo 2023, 13:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA