Roma, prof gay in coma irreversibile: fatale il pugno dopo l’aggressione

Prof gay in coma irreversibile: fatale il pugno dopo l’aggressione

di Emilio Orlando
Coma irreversibile. A poco più di 48 ore dalla violenta aggressione nei confronti di Umberto Ranieri, avvenuta a largo Preneste domenica sera, i medici dell'ospedale San Giovanni dove il 55enne è ricoverato hanno emesso il drammatico bollettino medico.
Il pugno, che l'aggressore ha sferrato al volto del professore di Storia dell'Arte originario della provincia di Chieti e gay dichiarato, lo ha fatto cadere per terra dove ha sbattuto la nuca riportando una gravissima commozione celebrale. Tutto si sarebbe svolto, secondo i testimoni, in pochi istanti: al punto che l'uomo non ha neppure avuto il tempo di reagire. E ora siamo ad un passo dalla dichiarazione di morte.
Le indagini dei carabinieri della compagnia Casilina procedono a ritmo serrato per arrestare l'aggressore, che sarebbe stato identificato attraverso le testimonianze dei presenti e l'esame dei filmati di alcune telecamere di videosorveglianza dell'Atac, che hanno immortalato sia il litigio che gli attimi immediatamente precedenti. Secondo quanto raccontato da alcuni sbandati italiani e stranieri, che bivaccano nell'area della piazza dove ci sono le panchine ed i giardinetti, il professore era solito passeggiare in quei luoghi. Umberto viene descritto da tutti come una persona buona, sempre pronto ad aiutare chi era in difficoltà.
Forse questa sua disponibilità verso il prossimo potrebbe averlo tradito. Proprio in quel contesto di disperazione e di emarginazione sarebbe infatti maturata la tragedia. Dopo aver discusso con cinque persone, uno di questi lo ha colpito con un pugno ed è fuggito.
L'episodio riporta alla mente il pestaggio al rione Monti dove, dopo tre anni di coma e di atroci sofferenze, morì il musicista Alberto Bonanni, anch'egli di origini abruzzesi. In quell'occasione vennero identificati ed arrestati Carmine D'Alise, Christian Perozzi, Massimiliano Di Perna e Brian Bottigliero condannati a nove anni di carcere in via definitiva.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2019, 11:47
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