Francis Bacon e Lucian Freud: il dialogo "italiano" dei due artisti al Chiostro del Bramante

Il Chiostro del Bramante di Roma ospita la mostra Bacon, Freud, la scuola di Londra. Opere della Tate

di Valeria Arnaldi
«Vorrei che i miei dipinti suscitassero la sensazione di essere stati attraversati da un essere umano», diceva Francis Bacon, che lavorava basandosi su foto, non modelli. «Ero visivamente aggressivo. Mi sedevo molto vicino e guardavo», spiegava Lucian Freud a proposito della sua pittura rigorosamente dal vivo. I due artisti sono messi, per la prima volta, in dialogo in una mostra in Italia.

Bacon, Freud, la scuola di Londra. Opere della Tate, a cura di Elena Crippa, Curator of Modern and Contemporary British Art, Tate, da oggi al 23 febbraio al Chiostro del Bramante, organizzata con Tate, Londra, riunisce oltre 45 dipinti, disegni, incisioni di Bacon, Freud, ma anche Michael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego, esponenti della cosiddetta Scuola di Londra appunto.

Sotto i riflettori, la natura umana. «Quando ho conosciuto Lucian - racconta David Dawson, suo amico e modello - avevo trent’anni, lui 69. Sin dalla prima visita in atelier, ho capito che lì stava accadendo qualcosa di straordinario. Dopo anni mi chiese di posare. "Nudo o vestito?”, domandai. “Nudo”, disse. Non cercava sensazioni particolari, voleva osservare il modello che occupava lo spazio».


Lucian Freud, Girl with a Kitten, 1947, Oil paint on canvas, 410 x 307 x 18 mm. Tate: Bequeathed by Simon Sainsbury 2006, accessioned 2008 © Lucian Freud Archive / Bridgeman Images. Photo: © Tate, 2019

Di sala in sala, attraverso visioni, “mani”, tematiche differenti a essere illustrata è l’arte britannica in oltre sette decenni. Il Novecento viene indagato da più prospettive, secondo varie  tematiche e problematiche, dalla guerra all’immigrazione, dal ruolo della donna alla volontà di cambiamento e al riscatto sociale. Il percorso si apre con una serie di ritratti e autoritratti degli anni Quaranta e Cinquanta del secolo: perlopiù a essere rappresentati sono amici e amanti degli artisti. La mostra dedica poi un focus a Bacon e prosegue con lavori di Andrews - anche lui usa la fotografia come base di ricerca artistica - e di Rego, che esplora la condizione femminile, nonché con immagini di Londra, intesa come musa e “sentimento”, di Auerbach e Kossoff. A chiudere sono opere di Freud, in un altro focus costruito come ideale pendant di quello su Bacon. Accompagnano la visita tre strumenti speciali.

“The Naked Truth”, opera filmica di Enrico Maria Artale, è la prima interpretazione di una mostra affidata a un autore cinematografico. L’audioguida per il pubblico adulto è affidata alla voce narrante di Costantino D’Orazio. Ai più piccoli è riservata una audio-avventura ad hoc. Per coinvolgere i giovani - e non solo - la sorpresa è una playlist selezionata di Mokadelik, gruppo che ha firmato anche la colonna sonora della serie “Gomorra”.

Chiostro del Bramante, via della Pace Roma, 0668809035, biglietto 15 euro, ridotto 12


Francis Bacon, Study for a Portrait (CR 52-06), 1952, Oil paint and sand on canvas, 661 x 561 x 18 mm.
Tate: Bequeathed by Simon Sainsbury 2006, accessioned 2008 © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved by SIAE 2019. Photo: © Tate, 2019


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Settembre 2019, 18:30
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