Roma, cassonetti bruciati e rimozioni fantasma. Scandalo al Portuense, il relitto finisce sul marciapiede

Cassonetti bruciati e rimozioni fantasma. Scandalo al Portuense, il relitto finisce sul marciapiede

di Flavia Scicchitano
Giace lì, sulla strada, sotto gli occhi dei residenti esterrefatti. Giorno dopo giorno, da un mese, senza che nessuno si curi di rimuoverlo. Il cassonetto della spazzatura dato alle fiamme, bruciato, squagliato, continua a sostare sul marciapiede, in via Piero Colonna al Portuense, venendo spostato di qua e di là a seconda delle esigenze.
L’ultima: il rifacimento dell’asfalto sulla strada. Già, perché a quanto pare i mezzi per portare via i resti del rogo del bidone sono tutti fuori uso.

Leggi anche > Roma, il cassonetto è bruciato da un mese. Rifanno l’asfalto: carcassa dribblata

Ma partiamo dall’inizio. Nella notte tra il 6 e il 7 gennaio scorsi una serie di cassonetti andarono a fuoco nella zona, in strade non molto distanti tra loro. Alcuni incendi colpirono due contenitori per la raccolta dei rifiuti nella stessa strada, via Piero Colonna. Non chiare le cause dell’accaduto, ma tra le ipotesi non si escludeva il gesto doloso. Proprio in quei giorni Roma era in piena emergenza rifiuti, tra la mancata raccolta durante le festività natalizie, la chiusura della discarica e cassonetti stracolmi. Fatto sta che a distanza di tre settimane i resti del rogo sono ancora lì. 

Il cassonetto dato alle fiamme e ridotto a massa informe giace ancora sul marciapiede. E tutti i giorni e tutte le notti i residenti ci si imbattono quasi fosse parte dell’arredo. Inutili le richieste di rimozione e le segnalazioni effettuate a più riprese: il cassonetto è sempre immobile. E adesso anche l’ultima speranza si è rivelata vana. L’unica possibilità, erano convinti i residenti, sarebbero stati i lavori di rifacimento del manto stradale, partiti martedì. Pensavano: «Dovendo sistemare l’asfalto proprio sotto il bidone, questo verrà rimosso, e finalmente il marciapiede ripulito dai resti del rogo».

Ma niente di fatto: il cassonetto è stato spostato di mezzo metro, dalla strada sul marciapiede, giusto il tempo di avere campo libero per i lavori. Poi, con tutta probabilità, tornerà al suo posto, squagliato come oggi. Colpa dei mezzi speciali per la rimozione dei resti di cassonetti sono pochi e quasi tutti rotti (come ampia parte del parco mezzi dell’Ama). Di sicuro la rimozione oltre che per il decoro è necessario per questioni di sicurezza. «Entro la settimana lo rimuoveremo, sono rifiuti combusti e vanno trattati particolarmente», la replica dell’Ama.
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Gennaio 2020, 08:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA