Roma, Caso Sacchi: dal telefono di Princi spunta il contatto con il narco

Omicidio Sacchi: dal telefono di Princi spunta il contatto con il narco

di Emilio Orlando
Le ombre di personaggi di spessore criminale elevato, legati al narcotraffico internazionale tra l’Italia ed il Sud America, spuntano nel delitto Sacchi. Alcuni messaggi e telefonate tra Giovanni Princi ed un importante narcotrafficante residente a Roma, avvenuti dieci giorni prima dell’omicidio, stanno alimentando un terzo filone investigativo portato avanti dalla procura e dagli investigatori che hanno allargato a raggiera lo spettro delle indagini.

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Dall’analisi dei tabulati telefonici di Giovanni Princi emergerebbero contatti telefonici sospetti. Come ad esempio, quelli tra l’ex compagno di classe di Sacchi, pregiudicato per spaccio e Fabio Casali, un narcotrafficante di cocaina condannato a sedici anni di carcere. Quest’ultimo è ritenuto dagli investigatori un uomo cerniera tra i narcos romani ed i cartelli colombiani. Questo particolare ha suggerito agli inquirenti un’ulteriore ipotesi investigativa che quella sera, davanti al Pub John Cabot alla Caffarella, del Grosso e Pirino dovevano consegnare due chili di cocaina, il cui valore era appunto di 70 mila euro. 

L’assassino di Luca ed il suo complice erano inseriti da tempo in un vasto giro di spaccio di cocaina, tra Tor Bella Monaca e San Basilio, dove i capi piazza, come i Marando, i Pupillo ed i Selva si scambiano il controllo dei quartieri.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Dicembre 2019, 11:05
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