Roma, tensione a Casal Bruciato scontri tra CasaPound e militanti di estrema sinistra. Urla contro una nomade «Ti stupro»

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La famiglia di nomadi a cui è stato assegnato un alloggio popolare a Roma in via Satta è appena rientrata in casa. E infatti le intenzioni della famiglia Rom erano emerse da un incontro presso l'assessorato al Patrimonio di Roma nel corso del quale i nomadi avrebbero detto: «non lasceremo la casa».
 
 

L'ARRIVO DELLA FAMIGLIA ROM SCORTATA DALLA POLIZIA
 



L'assegnazione al numeroso nucleo familiare dell'appartamento in zona Casal Bruciato sta suscitando nuove proteste anti nomadi nel quartiere. Alcune donne si sono messe davanti al portone per impedire ai nomadi di rincasare. La famiglia vi starebbe facendo ritorno.



Ma intanto, davanti alla palazzina dove si trova la casa assegnata alla famiglia Rom sale la tensione. Infatti,  da qualche minuto sono arrivati alcuni manifestati dei movimenti sventolando bandiere dell'Asia Usb.
«Siete nemici del popolo vergogna», urlano al loro indirizzo militanti di Casapound e alcuni abitanti. «Violentatori, ridicoli» rispondono gli altri. Al centro dei due gruppi due cordoni delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa.

TENSIONE A CASAL BRUCIATO LE URLA DELLA FOLLA

«Ti stupro». È una delle frasi urlate da un uomo al passaggio della nomade con una bambina mentre rientravano nella palazzina di via Satta a Casal Bruciato, a Roma, scortate dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa.
Al loro arrivo si è creato un vero e proprio parapiglia con insulti all'indirizzo dei nomadi da parte degli abitanti

Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2019, 19:35
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