Casamonica, il tesoro è sotto terra: una "tac" per trovare il caveau del clan sotto le ville demolite al Quadraro

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di Emilio Orlando
Fotografie satellitari, sistemi per l'aereofotogrammetria, metaldetector e sofisticati sistemi elettronici come il georadar per la ricerca di denaro contante, oro, monili preziosi ed armi sveleranno i segreti nascosti del clan nomade più temuto d'Italia. «Faremo una sorta di tac alla collina», dicono dal comando dei vigili.

Saranno queste le strumentazioni che verranno impiegate per scovare il tesoro degli zingari nascosto negli anfratti e nelle spelonche sulla collina di via del Quadraro, dove a novembre sono stati abbattuti gli otto villini abusivi che il clan utilizzava anche per spacciare cocaina giorno e notte. La zona era infatti conosciuta come il fortino dello spaccio dei Casamonica. Gli agenti della polizia locale di Roma capitale sono convinti che sotto le macerie, che a breve verranno conferite nelle discariche, sia nascosto un bottino milionario.

Infatti, subito dopo il blitz che vide impiegati seicento caschi bianchi del comune di Roma, i vigili trovarono proprio sotto le mattonelle di alcune delle otto ville, botole e tombini in cui il clan nascondeva droga e soldi contanti. La sontuosa residenza di Guerino Casamonica, capo del clan e primo occupante abusivo della collina del Quadraro, sarà la prima ad essere esaminata dagli ingegneri e dagli investigatori.

La posizione strategica, a ridosso della ferrovia con diverse vie di fuga, in cui il manufatto era stato eretto abusivamente, lascia pensare che in quei cunicoli e gallerie che sbucano proprio lungo la tratta ferroviaria possa essere nascosto qualcosa di enorme valore. Lo conferma anche il fatto che per alcuni giorni gli ex abitanti delle ville demolite, hanno provato a forzare il cordone di polizia posto a protezione della zona. «Vogliono riprendersi qualcosa che è rimasto sepolto sottoterra ipotizzano alcuni funzionari della polizia municipale». Infatti proprio alcuni membri del clan Casamonica e Spinelli, nei giorni successivi lo sgombero e l'abbattimento delle case abusive di via del Quadraro dettero vita ad un presidio fisso dove aggredivano giornalisti e troupe televisive con minacce ed insulti. La loro presenza costante lascia intendere che avrebbero voluto riappropriarsi di qualcosa rimasto sulla collina.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Aprile 2019, 07:30
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