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Guido Casamonica (classe 1975), appartenente all'omonima famiglia di etnia rom, già tratto in arresto nel 2010 a seguito della denuncia di un artigiano di origini iraniane titolare di un'azienda attiva nella lavorazione del marmo, aggredito per aver richiesto il compenso di lavori eseguiti presso la sua abitazione e per essersi rifiutato di consegnare 10 capitelli romani, non essendogli stato corrisposto il compenso dovuto.
Tra i beni confiscati spicca la lussuosa villa ubicata nella zona Borghesiana, del valore di circa 700.000 euro, dove i capitelli dovevano essere collocati. L'odierna operazione costituisce l'epilogo di meticolose indagini patrimoniali, eseguite dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, che hanno permesso di ricostruire il curriculum criminale dell'uomo. In particolare, le investigazioni hanno consentito di riscontrare come Casamonica fosse dedito ad attività delinquenziali di varia natura, evidenziando una personalità violenta e prevaricatrice, i cui proventi sono stati «reimpiegati» nel tempo in investimenti immobiliari, anche mediante la costruzione di appartamenti in spregio alle norme in materia edilizia e di sicurezza.
L'accertata sproporzione tra le ricchezze possedute e la capacità reddituale, unitamente alla «pericolosità sociale» del protagonista della vicenda, hanno consentito di pervenire, dapprima, al sequestro dei predetti beni, eseguito nel 2016 e, poi, alla confisca di I grado nel 2017.
Sono stati definitivamente confiscati: 15 immobili e 10 terreni, ubicati a Roma e Marino e 1 autoveicolo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Luglio 2019, 13:32
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