Nicoletta Braschi & Beckett: «Giorni felici, un capolavoro ricco di tesori»

Nicoletta Braschi & Beckett: «Giorni felici, un capolavoro ricco di tesori»

di ​Simona Santanocita
In Giorni Felici Nicoletta Braschi diventa la Winnie di Samuel Beckett, celebre autore del teatro dell’assurdo. Una donna bloccata fino al bacino nella sabbia, come in una clessidra lungo cui scorre il tempo che, fra emozioni e tragiche risate, sottolinea quell’attaccamento alla vita nonostante tutto. Con lei in scena, l’attore Francesco Paglino nelle vesti di consorte. 

Quali insidie nasconde questo testo?
«In realtà per me è un po’ come la borsa di Winnie, traboccante di regali. La frequentazione assidua con un capolavoro è molto munifica, perché ci si addentra nei suoi meandri e si scoprono sempre nuovi tesori». 

Com’è nata la passione per la recitazione? 
«Finiti gli studi ho vissuto un momento di buio. Mi interrogavo in merito al futuro. Poi ho deciso che avrei fatto ciò che mi appassionava di più: conoscere l’animo umano, e la recitazione era fra tanti il mezzo per accedervi». 

Prima di allora come appagava questo desiderio? 
«Da bambina guardavo molti capolavori in tivù, e sondavo l’animo umano dei protagonisti. Inoltre leggevo molti libri, e la sensazione che avvertivo era di rotolare dentro quei personaggi». 

Quali sono stati i suoi maestri? 
«Davvero tanti. Dai miei professori di scuola media e liceo, fino all’Accademia d’Arte drammatica. Ognuna di queste straordinarie persone per cultura, generosità e passione per il loro mestiere, ha contribuito alla mia formazione». 

Che tipo di spettatrice è? 
«Seguo la tivù come il teatro e il cinema e non ho preclusioni di alcun genere, mi piace osservare il mondo che cambia. Non provo nostalgia per quel che è stato e sono molto incuriosita da tutto ciò che è nuovo, e che sta per affacciarsi al mondo». 

Un testo teatrale che le piacerebbe interpretare? 
«Casa di bambola». 

Ha sempre dichiarato di essere lontana dai i social network è ancora così?
«Sì; devo ancora iniziare a navigare. Per ora osservo, e cerco di capire questo colossale sistema di comunicazione, su cui ancora non so esprimere un giudizio». 

Come ha accolto le critiche di questi giorni per l’intervento di suo marito, Roberto Benigni a Sanremo? 
«Certamente sono la persona meno indicata per parlarne; ma per me è stato un intervento meraviglioso, direi scandalosamente bello». 

I suoi progetti dopo questo spettacolo? 
«C’è un’idea che vorremmo sviluppare io e la mia amica Sara Driver, regista surrealista. Si tratta di un film piuttosto originale ma è ancora in divenire». 

Nicoletta Braschi con Francesco Paglino in Giorni Felici di Samuel Beckett, regia Andrea Renzi, da 12/02 al 23/03, Parco della Musica ROMA viale P. de Coubertin 30, 15 euro, 0680241281
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Febbraio 2020, 09:18
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