Un nuovo focolaio di covid nella Capitale. Quarantotto bambini positivi in una comunità di cinquecento persone. Il cluster è stato individuato nel campo nomadi di Castel Romano sulla Pontina. I medici della Asl di zona hanno effettuato dei tamponi a campione sugli ospiti maggiormente a rischio. Il risultato è stato sconvolgente: una marea di casi accertati.
Nonostante l’alto indice di positività, i rom rimangono liberi di poter uscire ed entrare dal campo senza venire controllati e soprattutto senza che nessuno annoti con chi sono stati a contatto all’esterno. La maggior parte dei residenti non possiede documenti che attestino con certezza il domicilio e, per questo, è difficile tracciare i contagi. Il caso, che rischia di esplodere tra le mani della giunta capitolina, è ancora al vaglio delle autorità sanitarie che nelle prossime ore dovranno decidere se istituire una mini zona rossa che delimiti l’accampamento nomadi più grande d’Italia.
L’area dove sorgono baracche, container e roulotte è attualmente sotto sequestro da parte della Procura di Roma perché teatro di gravi reati ambientali, come roghi tossici e sversi di rifiuti velenosi, e perché le falde idriche che corrono sotto il terreno sono inquinate dal percolato che fuoriesce dai cumuli di immondizia e carcasse di automobili presenti nella zona.
I magistrati del pool dei reati contro l’ambiente di piazzale Clodio, quando nel mese di luglio scorso fecero apporre dalla polizia locale i sigilli all’area “F”, nominarono custode la sindaca Virginia Raggi.
La vicenda legata ai casi di Coronavirus che stanno crescendo esponenzialmente nel campo sta facendo il giro tra i comitati di zona: a Castel Romano attualmente vivono più di cinquecento adulti e quasi trecento minori, molti iscritti nelle scuole elementari e medie di Spinaceto, Tor de’ Cenci e dell’Eur.
LA NOTA DELLA REGIONE LAZIO Nel primo pomeriggio è arrivata una nota dell'Unità di crisi anti-covid del Regione Lazio sulla situazione del focolaio al campo rom di Castel Romano: «La Asl Roma 2 ha eseguito uno screening presso l’insediamento di Castel Romano. Sono state circa 300 le persone testate e di queste 12 sono risultate positive. I casi positivi fanno riferimento ad un unico nucleo familiare ed il caso indice potrebbe essere il capo famiglia. I casi sono stati isolati e la Asl Roma 2 sta eseguendo l’indagine epidemiologica».
LE REAZIONI
Chiara Colosimo e Federico Rocca (Fratelli d'Italia). «Il focolaio Covid che si è sviluppato all'interno del campo rom di Castel Romano è frutto dell'irresponsabile atteggiamento dell' amministrazione comunale». È quanto dichiarano il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Chiara Colosimo e il responsabile regionale del dipartimento sicurezza di FdI, Federico Rocca. «Se è vero, infatti, che già lo scorso 3 febbraio, come testimoniato da alcune foto, operatori della Asl erano arrivati in massa nell'accampamento sulla Pontina per effettuare dei tamponi ai residenti - aggiungono - è probabile che Roma Capitale fosse stata informata della situazione e non ha fatto nulla per far si che degenerasse.
Adriano Palozzi (Cambiamo con Toti). «Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo nel campo rom di Castel Romano, dove sarebbero stati registrati alcuni casi Covid tra i residenti del villaggio». Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio e responsabile nazionale «Organizzazione» di Cambiamo con Toti, Adriano Palozzi. «Si prefigura dunque - aggiunge - un contesto allarmante dal punto di vista igienico e sanitario, su cui deve essere fatta immediata chiarezza e trasparenza da parte della sindaca Raggi e dalla Asl competente. In particolare, ci chiediamo: in via preventiva si sta procedendo con il tampone a tutti gli abitanti del campo nomadi? Come sta procedendo il tracing? Servono risposte chiare e precise».
Cangemi (Lega). «La notizia di un aumento di contagi nel campo rom di Castel Romano aggiunge, alle già gravi carenze e criticità di quell'insediamento, anche il rischio di diffusione esponenziale del virus tra i presenti. Non solo. Come riportato dalla stampa sembra, inoltre, che gli occupanti possano entrare e uscire senza controllo dal campo, trasformandosi così in potenziali vettori di trasmissione. In un momento delicatissimo quale quello che stiamo vivendo, con una campagna vaccinale che va a rilento, non possiamo permetterci nuovi cluster sul territorio, che creerebbero nuove emergenze sociali ed economiche. L'assessore D'Amato si attivi immediatamente al fine di condurre uno screening completo tra i presenti, promuovendo ogni iniziativa utile a contenere il contagio». Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi.
Politi (Lega): «Gravissima notizia di questa mattina sui diffusi contagi da Covid nel campo nomadi di Castel Romano. Il fallimentare progetto della Raggi, denominato Piano Rom, riverbera i suoi effetti anche sulla salute pubblica». Lo dichiara in una nota Maurizio Politi capogruppo Lega in Assemblea Capitolina. «La Asl, a seguito di controlli dovuti ad un decesso, ha rinvenuto molti casi di ospiti positivi. La problematica sanitaria però non coinvolge solamente i residenti del campo, che già è cosa gravissima in sè, ma implica la comunità cittadina intera. Infatti nonostante la positività accertata, risulta impossibile tracciare i contagi e assicurarsi la reale quarantena di molti ospiti del campo privi di documenti d'identità. L'ennesima bomba esplosa a causa dell'inerzia dell'amministrazione Raggi e a farne le spese, come sempre, sono i cittadini», conclude Politi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Febbraio 2021, 15:38
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