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Bolletta sospesa, la diocesi di Roma: «Chi può paghi per gli altri»
di Lorena Loiacono
Aprire il portafoglio e ritrovarsi a dover scegliere se pagare le bollette o fare la spesa. A questo, purtroppo, sono costrette tante famiglie romane. Alle prese con i costi che aumentano e i conti che non tornano. E così, per aiutare chi non ce la fa, nelle parrocchie partono le raccolte di offerte per lasciare la “bolletta sospesa”. In piena crisi energetica, quindi, quella vecchia abitudine nata nei bar di Napoli per offrire un caffè, a chi non ha i soldi per pagarlo, si trasforma e diventa un gesto di sostegno vero e proprio. Perché, a fine mese, sempre più persone rischiano di dover necessariamente rinunciare a qualcosa. Ma a cosa? Senza cena in tavola o senza l’acqua calda o la luce in casa, non si può stare. Non è possibile, per chi ha figli ma anche per le giovani coppie o per chi vive solo, per chi conta su un solo stipendio o per i fuori sede. La crisi sta stringendo nella morsa sempre più persone. Per questo dalla Diocesi romana è partita l’idea di raccogliere fondi da destinare a chi non ha i soldi per le bollette.
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