Bimba picchiata dal compagno della mamma: «Potrebbe aver fatto del male anche alle sorelline»

Bimba picchiata dal compagno della mamma: «Potrebbe aver fatto del male anche alle sorelline»

di Alessia Strinati
Federico Zeoli resta in carcere dopo aver ammesso di aver picchiato la figlia della sua compagna di appena 22 mesi. L'uomo ha confessato di essere stato colto da un raptus e di averla massacrata di botte, causandole un gravissimo trauma cranico che rende tutt'ora le sue condizioni critiche. Sebbene abbia detto di averla picchiata una sola volta si è arrivati a sospettare il dubbio che possa aver fatto del male anche alle sue sorelline.

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Quella di Genzano è una storia di violenza inaccettabile, una storia di abusi che la madre delle bambina Sara Valli Nanni, ha detto di voler perdonare al suo compagno, perché profondamente innamorata di lui. Pare però, secondo le indagini, che non sarebbe stata la prima volta che l'uomo picchiava la bimba, ma anche la sua gemella e la sorellina sarebbero state picchiate sempre in assenza della loro mamma. La donna, infatti, per ora non ha alcuna accusa pendente, anche se il tribunale ha stabilito l'affido temporaneo delle bimbe a una struttura, in attesa che venga fatta chiarezza su tutta la vicenda.

Mentre il 25enne resta in carcere, la mamma della bambina ha ritrattato le sue iniziali dichiarazioni dicendo che Zeoli deve pagare per quanto fatto e che lo odia profondamente per il modo in cui si è scagliato contro la sua bambina. Sulla vicenda però, come riporta anche il Corriere.it, ci sono ancora elementi che vanno chiariti, primo tra tutti la possibile violenza che potrebbero aver subito le sorelline della vittima.

«Sono stabili le condizioni cliniche della bimba di 22 mesi giunta nella notte di mercoledì scorso al Pronto Soccorso dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù», dopo essere stata picchiata dal compagno della madre in un'abitazione di Genzano, alle porte di Roma.
Lo riferisce l'ospedale in un bollettino medico, dove si specifica che «in queste ore si stanno effettuando esami clinici e strumentali per valutare la condizione neurologica post traumatica. La prognosi rimane riservata».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Febbraio 2019, 13:32
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