L'auditorium scordato: Pineta Sacchetti, restano solo rovine e degrado

L'auditorium scordato: Pineta Sacchetti, restano solo rovine e degrado

di Flavia Scicchitano
Lo scheletro bruciato perde ancora pezzi. Tutto intorno invece rifiuti, stracci e bivacchi. L'auditorium di via Albergotti, tra Pineta Sacchetti e circonvallazione Cornelia, pensato come polo culturale per i cittadini del Trionfale, oggi non è che un covo di sporcizia e degrado, rifugio di sbandati e senzatetto, nel bel mezzo della città. Era il 30 novembre 2016 quando un incendio avvolse l'auditorium mentre erano in corso lavori di ristrutturazione. Il tetto fu bruciato dalle fiamme che si propagarono per la volta di legno sormontata da una cupola rivestita da lastre di rame. E nel rogo, causato a quanto pare da un errore umano, il palazzetto progettato nel 2003 ma mai inaugurato andò distrutto.
Da allora, è passato quasi un anno e mezzo e il cadavere della struttura, sprovvista anche dei requisiti antincendio, rimane lì, senza l'ombra di un cantiere che ne preveda una risistemazione o una demolizione. L'area è circondata da transenne dove non è indicata una data di inizio lavori.

La struttura è pericolante e dal tetto crollano pezzi. Mentre all'interno, tra sporcizia, rifiuti e bottiglie di vetro, il palazzetto è preda di bivacchi. L'auditorium destinato ad essere un polo multifunzionale da circa 300 posti con impianto di acustica per concerti, spettacoli teatrali, un giardino aperto ai cittadini, un mini distretto della cultura in semi periferia, costò circa 2 milioni di euro ma per 13 anni è rimasto un'opera incompiuta. Il progetto risale infatti al lontano 2003, ma i lavori iniziarono solo nel 2005 e furono a lungo tempo fermi per mancanza di fondi. Il cantiere andò avanti a singhiozzo per tutto il decenni e, data la postazione a ridosso del parco della Pineta Sacchetti, la costruzione fu utilizzata a più riprese come ritrovo per sbandati e spacciatori, divenendo anche teatro di episodi di violenza e di aggressione. Prima del rovinoso incendio, l'obiettivo dell'amministrazione era quello di riqualificarlo per consegnarlo ai cittadini entro il 2017. Ma oggi il gigante di cemento è ancora lì, abbandonato e a rischio occupazione.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Aprile 2018, 09:34
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