Referendum Atac, 330mila esclusi dalle urne: dove e come votare oggi

Referendum Atac, 330mila esclusi dalle urne: dove e come votare oggi

di Lorenzo de Cicco
Occhio alle date. L'ordinanza con cui Virginia Raggi ha indetto il referendum sui trasporti pubblici è del 30 gennaio 2018. Eppure tutti gli elettori che non sono residenti a Roma, per partecipare, avrebbero dovuto registrarsi «tra il 1 ottobre e il 31 dicembre 2017», si legge sul sito del Campidoglio. Cioè prima che venisse indetta la consultazione. Non stiamo parlando di una platea marginale, ma di centinaia di migliaia di pendolari e studenti fuori sede, una fetta di elettorato che avrebbe potuto essere decisiva, forse, per centrare il quorum (il 33% degli aventi diritto, quindi poco meno di 700mila elettori).

LE REGOLE
Per tutti i romani, il voto è in programma oggi, dalle 8 alle 20, nei normali seggi elettorali di appartenenza (quindi in tutte le scuole dove ci si reca abitualmente per tutte le elezioni), basta un documento d'identità e la tessera elettorale. Quest'ultima però non sarà timbrata. A differenza delle altre elezioni, lo Statuto di Palazzo Senatorio permette anche a chi non è residente nella Città eterna di partecipare ai referendum consultivi, a patto che queste persone «esercitino nel territorio di Roma Capitale la propria attività prevalente di lavoro» o che svolgano qui «la propria comprovata attività di studio, presso scuole o università». Il che ha senso, considerando che spesso i pendolari che lavorano a Roma si spostano con i mezzi pubblici e lo stesso discorso vale per tanti studenti. Eppure proprio chi utilizza più frequentemente i malandati trasporti dell'Urbe, a sorpresa, si è trovato tagliato fuori dalla consultazione che chiede all'amministrazione di assegnare al miglior offerente, tramite una gara pubblica, il servizio di bus e metro, anziché affidarlo sempre e solo all'Atac, come avviene da decenni, con risultati non proprio eccezionali.

I NUMERI
Secondo il rapporto Mobilità e pendolarismo sfornato dalla Città metropolitana di Roma, cioè l'ex Provincia, sono 218.615 i cittadini che abitano nei comuni dell'hinterland e che ogni giorno si spostano a Roma per lavorare. Sono 80mila invece gli studenti originari di altre regioni d'Italia che frequentano le università della Capitale, secondo un dossier sui «flussi migratori degli studenti» elaborato dal portale Skuola.net. Tagliati fuori, non possono che lamentarsi del fatto che «nessuno ci ha avvisati». «La pubblicità della consultazione è stata molto carente, anche oggi in molti quartieri non sono state affisse le paline informative, come invece sarebbe dovuto avvenire», spiegano i comitati promotori del Sì, che anche su questo aspetto hanno spedito una diffida alla Commissione per i Referendum.

Il Campidoglio intanto ha deciso di confermare gli autisti dell'Atac che, a centinaia, avevano chiesto di partecipare alla consultazione come scrutatori. Anche se a tutti gli effetti sono parte in causa del voto e con qualcosa da perdere, perché se l'Atac venisse smantellata, pur passando al nuovo gestore, potrebbero perdere diversi bonus garantiti dalla partecipata comunale. L'assessore Flavia Marzano, che presiede la Commissione elettorale del Comune, spiega: «Non credo che ci saranno cambiamenti sugli scrutatori, che sono nominati con estrazione dal relativo albo».

Insomma domenica ci saranno anche i dipendenti dell'Atac a contare le schede del referendum... su Atac. Il M5S, anche ieri, ha ribadito il suo No nelle urne. Per il presidente della Commissione Mobilità, Enrico Stefano, se i bus arrivano in ritardo è anche «responsabilità della congestione stradale». Insomma, è colpa del traffico.
Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Novembre 2018, 08:32
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