«Gli assassini di San Lorenzo erano depressi», i leghisti usano un account falso per colpire gli oppositori

«Gli assassini di San Lorenzo erano depressi», i leghisti usano un account falso per colpire gli oppositori
Un post così incredibile... da essere palesemente falso. Eppure, è diventato virale, diffuso non solo dagli utenti più ingenui, ma anche da veri e propri strateghi della comunicazione politica sui social. Da ieri pomeriggio, infatti, sta diventando sempre più virale un post di Armando Schiaffini, fantomatico militante antifascista, che difende gli assassini di Desirée Mariottini, la 16enne violentata e uccisa a San Lorenzo: «Il delitto è terribile, ma è anche doveroso immedesimarsi nei panni di quei poveri ragazzi che, dopo aver visto la violenza razzista di questo governo, hanno espresso tutta la Loro depressione abbandonandosi a questi orribili fatti. Per questo motivo la colpa è soprattutto degli italiani che non hanno saputo accogliere questi disperati».

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Impossibile non rimanere indignati di fronte ad una tesi così assurda. L'account Facebook intestato a tale Armando Schiaffini sembra essere quello di un convinto antifascista, come dimostrano le bandiere nella foto del profilo e lo slogan 'Refugees Welcome' nell'immagine di copertina. Basterebbe poco, però, per comprendere che si tratta palesemente di un profilo falso, visti i contenuti.

I post, infatti, sono un concentrato di idiozie e luoghi comuni, basati però sullo stereotipo del radical-chic visto da destra. Ogni singolo post, poi, ha una localizzazione decisamente di lusso: da Capalbio al Tennis Club Parioli, passando per i ristoranti di Cracco, i negozi di Armani e Porto Cervo (e questi sono solamente alcuni esempi). Qualsiasi persona con un minimo di senso critico non dovrebbe avere problemi a dedurre che si tratta di un evidente falso, basato su luoghi comuni e pronto a commentare sempre i fatti d'attualità, ovviamente secondo l'ideologia antifascista vista dal lato opposto. Dietro il profilo di Armando Schiaffini, quindi, potrebbe celarsi o un troll di buon livello, che si diverte ad attirare commenti indignati, o qualcuno che, da destra, vuole provare a screditare le opposizioni.

Nessuna domanda sembra essersela posta Luca Morisi, lo stratega della comunicazione di Matteo Salvini, che dopo aver fatto le fortune di Silvio Berlusconi ora lavora al Viminale, accanto al leader della Lega. Morisi, su Twitter, ha pubblicato uno screenshot dell'evidente fake, commentando così: «Gli assassini di Desirée erano "depressi" a causa del "razzismo" del governo italiano, "delitto terribile" ma serve "immedesimarsi nei panni di quei poveri ragazzi". Così dice tal Armando Schiaffini. Oltre al TSO speriamo in un magistrato attento».

La vasta eco ottenuta dal post ha poi indotto il Roma Polo Club, dove era stata effettuata la registrazione, a prendere le distanze dopo essere stati subissati da insulti: «Il Circolo non ha nulla a che fare con tale Armando Schiaffini, che non risulta né tra i soci, né tra gli ospiti».
 



Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Ottobre 2018, 22:20
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