Apre il ristorante Livia, sorpresa capitolina di gusto nel cuore del Museo Nazionale Romano

Apre il ristorante Livia, sorpresa capitolina di gusto nel cuore del Museo Nazionale Romano

di Valeria Arnaldi

I Quadrotti della bakery “conditi” con mortadella e granella di pistacchio, a ricordare merende lontane. Le fettuccine fatte in casa, con ragù bianco d’agnello tagliato al coltello e carciofi, in una citazione delle tradizioni pasquali che si fa goloso assaggio di primavera. La tagliata di Reale “Black Angus” con rosti di patate e salsa chimichurry a dare prova della padronanza delle cotture, per tecnica e – fondamentali – tempi. Senza dimenticare il pollo alla romana, specialità della tavola dell’Urbe, che si insaporisce di suggestioni inedite con i peperoni in versione chutney, a costruire un nuovo orizzonte di gusto, figlio di più esperienze e contaminazioni.

Non poteva non essere la storia, anche della cucina, a farsi “musa” dell’offerta del ristorante Livia (Via Giovanni Amendola 6), novità capitolina al primo piano di Palazzo Massimo, sede del Museo Nazionale Romano, con la sua ricca collezione di antichi rilievi, affreschi, mosaici, sculture, stucchi e sarcofagi, provenienti dagli scavi effettuati nell'Urbe e nei suoi dintorni dal 1870. Forte di questo scenario e patrimonio, la Carta del ristorante guarda alla tradizione, che celebra e rilegge, raccontando il territorio e le sue eccellenze, ieri e oggi, grazie a una sapiente selezione di produttori laziali e non solo, nel pieno rispetto dei sapori tipici di luogo e stagione. Va così in scena il gioco della memoria: ogni portata ricrea atmosfere familiari ma con sfumature inedite.

Il nuovo progetto di ristorazione, che include la Caffetteria Massimo, è del Gruppo Camst e come firma della proposta di gusto vede lo chef Fulvio Penta, classe 1983, con una visione che unisce le tipicità capitoline, appunto, a suggestioni di altre cucine. Dopo gli esordi nel 2003 presso l’hotel De Russie e poi l’esperienza a Labico con lo stellato Antonello Colonna, lo chef Penta, che si è già fatto apprezzare presso Pastificio San Lorenzo, Porto Fluviale ed Enoteca Verso, ora quindi porta la sua idea di gusto nel ristorante museale aperto alla città.

Il risultato è in piatti sapientemente bilanciati, che conquistano il palato, con sapori solo apparentemente noti che, con una o più note inusitate, sanno sorprendere. Molto interessante anche la selezione di etichette.

La linea di “sapore” si annuncia già nell’allestimento dello spazio, con arredi volutamente minimal ma una terrazza panoramica affacciata sul giardino interno e il nuovo dehor verso la Casa del Passeggero. E con grafiche attentamente studiate per dialogare con la sede museale e il passato dell’Urbe. Dedicato a Livia Drusilla, il ristorante è decorato con le riproduzioni degli affreschi rinvenuti nel ninfeo della villa imperiale “ad Gallinas Albas”, a Prima Porta, ospitati nella collezione di Palazzo Massimo.

E proprio la sede invita, anche nell’offerta di sapori, a rivolgersi a un pubblico di romani e di stranieri, con importanti commistioni di tradizioni, ricette e “segreti” di cucina. Primo intento è far sentire a proprio agio l’ospite, trasformando il pranzo o la cena al ristorante – o una pausa in caffetteria – in un pieno momento di relax, tra coccole di gusto. Il menu del ristorante, più audace, è comunque, in parte, condiviso con quello della Caffetteria Massimo, bakery dalla proposta dolce e salata, con scelte sofisticate, che vanta peraltro un interessante spazio dedicato al coworking.

Ecco allora, i “quadrotti” pugliesi e i panini mignon, con carne, pesce o verdure. Ed ecco le ricette da bistrot, con piatti caldi e freddi, tra zuppe, bowl, burger e molto altro. L’offerta varia, seguendo ritmi e appetito della giornata, dal primo caffè della mattina fino al pranzo leggero, dalla merenda all’aperitivo, per arrivare poi alla cena. Da non perdere i dolci, anche al bicchiere, che seducono sin dal primo assaggio, ideali per prendere energie prima di visitare la collezione museale ma anche per concludere, su note delicate, il “viaggio” nella storia.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Marzo 2022, 20:15
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