Antonello Venditti, due live a Roma per celebrare i suoi primi 70 anni

Sotto il segno dei pesci, Antonello Venditti celebra a Roma: due live per due anniversari

di Claudio Fabretti
Antonello Venditti si regala una festa di compleanno speciale, nella sua Roma, in un Palazzo dello Sport gremito. Oggi, 8 marzo, celebrerà i suoi settant’anni con il primo dei due concerti nella Capitale, che a loro volta saranno incentrati su un’altra ricorrenza: quella dei 41 anni di Sotto il segno dei pesci. Domani poi, arriverà il bis, sempre all’ex-Palalottomatica.

«Gli anniversari per me sono una grande festa - racconta il cantautore romano - mi fanno piacere perché sono qualcosa di attuale, che sottolinea che ancora ci siamo. Così arrivo a Roma con questa parte di tour Sotto il segno dei pesci che festeggia i 41 anni e io i 70». Un disco che ha compiuto quattro decenni e testimonia un anno, il 1978, tra i più difficili della storia repubblicana. Con un’Italia stretta nella morsa degli anni di piombo e destinata a sprofondare nell’incubo del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro. Un’atmosfera che respirava in pieno il trentenne Antonello, che si era appena lasciato alle spalle la casa-madre artistica, la Rca, ed era alla ricerca di un suono e di temi per un nuovo slancio. «È stata la mia svolta musicale, poetica. Il mio disco più importante, in cui c’erano tutti i miei temi», racconta Venditti. 

I due show seguiranno una struttura particolare: «Sarà un concerto molto rituale - spiega - Finito di eseguire quell’album, il live prende il volo, quel disco per me un macigno da superare, dove rivivo tutto quello che ho passato, felice di averlo superato». E anche il suono sarà una sorta di viaggio nel tempo: «Oggi si fanno concerti in cui tutto è tecnologico, sincronizzato, ma quando arriva Sotto il segno dei pesci, sul palco avviene un fatto magico: un collegamento sul filo della memoria tra quello che ero, quello che sono, e quel che sarò. Arriva un suono che non c’è più, prendono il sopravvento strumenti desueti come il violino elettrico, il mandolino, o la chitarra a 12 corde, e io mi trovo a ripercorrere il passato con le persone con cui suonai quel disco».

Il primo dei due concerti cade anche in una data significativa, quella della Festa delle donne: «In Sotto il segno dei pesci, ci sono due figure femminili importanti, Sara e Giulia. La prima sembrò un inno contro l’aborto, invece era una canzone sull’autodeterminazione della donna: Sara non si è mai sposata ma ha avuto tre figli. La seconda ha mostrato che i tempi stavano cambiando, per dirla con Dylan, anche se noi non eravamo ancora pronti»
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Marzo 2019, 09:43
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