Anticorpi monoclonali ai fragili, anziché la terza dose di vaccino anti Covid. È l'idea dell'Istituto Spallanzani, da oltre un anno e mezzo in prima linea sul fronte della pandemia di coronavirus, che sperimenterà la somministrazione di monoclonali per proteggere e immunizzare i fragili anziché procedere con la terza dose di vaccino. L'annuncio è arrivato dal direttore dello Spallanzani Francesco Vaia, al termine della riunione con il nuovo direttore scientifico a interim, Enrico Girardi, e il direttore del Dipartimento Clinico, Andrea Antinori.
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«In questi mesi l'istituto Spallanzani ha condotto delle ricerche sulla risposta vaccinale in diverse popolazioni fragili, in persone immunodepresse per patologie gravi o in cura con terapie immunodepressive. Il nostro obiettivo, come dell'intero Paese, è quello di garantire la protezione dal contagio anche e soprattutto a queste persone. Come si può? Alcuni pensano ad una terza dose (o richiamo), noi stiamo immaginando un percorso che porti a dare una protezione attraverso la somministrazione di anticorpi monoclonali che già hanno dato dimostrazione di sé in ambito terapeutico», he detto Vaia.
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«In questi giorni abbiamo messo in cantiere un programma per favorire l'accesso a questo tipo di popolazione agli anticorpi monoclonali - aggiunge Vaia -.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Settembre 2021, 00:15
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