Elezioni sindaco di Roma, Andrea Bernaudo: «Serve un programma rivoluzionario, al centrodestra chiedo un tavolo di confronto»

Elezioni sindaco di Roma, Andrea Bernaudo: «Serve un programma rivoluzionario, al centrodestra chiedo un tavolo di confronto»

di Marco Esposito

È in campo da molti mesi. Da Ottobre del 2020. Solo ora, però, i suo avversari lo stanno affiancando nella composizione della griglia di partenza per la corsa al Campidoglio. Lui è Andrea Bernaudo, candidato sindaco di Roma per i Liberisti Italiani. Una storia politica all'interno del centrodestra. Centrodestra che, a pochi mesi dalle urne, ancora è alla ricerca di un candidato condiviso. 

Andrea Bernaudo, per ora in campo a destra c'è solo lei

«Noi siamo liberisti, siamo una forza politica che si fa fatica a ricondurre solamente alla destra. Sicuramente guardiamo verso quella parte politica e con il Partito Democratico non abbiamo nulla a che spartire. Siamo convinti che Roma abbia bisogno di un programma liberale e liberista, che chiuda definitivamente con l'era del comune imprenditore. Non lo dico io, lo dicono i numeri. E allora mi rivolgo al centrodestra e chiedo: cosa vuole fare? E' d'accordo con la nostra visione?».

Pensa che la sfida di Roma spaventi il centrodestra?

«I romani direbbero che Roma è una cartaccia per i politici. Qui è molto difficile cambiare. Il problema non è se il centrodestra ha paura della sfida di Roma, la sfida vera è voler cambiare la città. Mi chiedo: il centrodestra ha paura di cambiare?»

Può essere lei l'uomo di tutto centrodestra?

«Noi siamo un movimento giovane e spontaneo, senza filiere cui rendere conto, e quindi possiamo tranquillamente dialogare con partiti strutturati senza aver paura di perdere rendite di posizione. L'unica cosa che noi chiediamo al centrodestra è quella di lavorare insieme ad un programma rivoluzionario. Iniziamo dalle liberalizzazioni, a cominciare da Atac»

Secondo lei il centrodestra vuole le liberalizzazioni?  vuole liberalizzare Atac?

«Questo chiedo a loro: vogliono proporre un programma di cambiamento come il nostro o proferiscono mantenere lo status quo cercando un candidato “Superman” che in questo quadro cerchi di risolvere i problemi, ma senza possibilità di successo? La candidatura di Gualtieri è in perfetta continuità con lo status quo, così come quella della Raggi che in questi cinque anni non ha cambiato nulla».

E cosa propone al centrodestra?

«Noi offriamo al centrodestra il nostro programma e proponiamo un tavolo di confronto con loro.

Se il centrodestra seguirà questa strada vinceremo le elezioni e faremo una cosa che rimarrà nella storia della città».

Ha avuto un'interlocuzione con i leader del centrodestra?

«Tajani come Durigon come Lollobrigida mi conoscono bene, così come io conosco loro; sanno che sono una persona credibile e affidabile. Con loro c'è un rapporto di stima reciproca. Ora però sono il presidente di Liberisti Italiani, e tutto passa attraverso il riconoscimento di questa nuova realtà».

Lei disponibile a fare un passo indietro e appoggiare un candidato scelto dal centrodestra in maniera condivisa?

«No, noi siamo convinti che il nostro sia l'unico programma di cambiamento. Roma non ha bisogno di candidati super-eroi, ma di un programma che sia centrato sulle liberalizzazione. Ma siamo disponibili a condividere tutte le altre scelte sul resto. Ma io sono in campo da ottobre e non sono disponibile a ritirare oggi la mia candidatura».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Maggio 2021, 08:28
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