Nuova tegola per Ama, bocciato il bilancio: «I conti sono a rischio»

Nuova tegola per Ama, bocciato il bilancio: «I conti sono a rischio»

di Fabio Rossi
Parere «non favorevole» al bilancio dell’Ama. La bocciatura arriva dal collegio sindacale della municipalizzata, nella sua relazione, ed è l’ennesimo colpo a un documento che ha avuto vita davvero difficile. Prima il lungo braccio di ferro con il Campidoglio sui 18 milioni di crediti vantati per i servizi cimiteriali - che ha bloccato anche il bilancio consolidato di Roma Capitale - poi il via libera dei revisori dei conti, sia pur con alcune annotazioni, infine lo stop (comunque non vincolante) da parte dell’organo interno. 

Le 71 pagine del documento del collegio sindacale - a firma del presidente Mauro Lonardo e degli altri due componenti Aldo Atanasio e Eleonora Di Giulio - puntano il dito sulla «scarsa prudenza» degli amministratori di Ama.

I PUNTI
In particolare la relazione richiama ai rilievi dei revisori dei conti, soffermandosi sulla voce “crediti verso clienti”, che al 31 dicembre 2017 «include crediti netti da tariffa rifiuti per 94 milioni di euro e gli amministratori nella relativa nota evidenziano che tali crediti non sono in linea con quanto previsto nel piano economico finanziario (54 milioni di euro) approvato da Roma Capitale nel 2015». 
Insomma, secondo il collegio sindacale c’è uno scostamento di 40 milioni che potrebbe mettere a rischio i conti dell’Ama. L’equilibrio finanziario della municipalizzata, inoltre, dipenderebbe «in maniera determinante dall’incasso dei crediti vantati nei confronti di Roma Capitale (642 milioni al 31 dicembre 2017, ancora in corso di riconciliazione con l’azionista di riferimento) e dal suo sostegno finanziario e come tali elementi siano alla base del presupposto della continuità aziendale della società».

L’EQUILIBRIO
Insomma, secondo la relazione l’azienda che cura la pulizia e la raccolta dei rifiuti nella Capitale non sarebbe in grado di «camminare sulle proprie gambe», ma avrebbe necessariamente bisogno del supporto dell’azionista unico, ossia il Campidoglio. Per quanto riguarda le società collegate ad Ama il collegio rileva la difficoltà della partecipata Roma Multiservizi e l’incertezza della realizzabilità del piano industriale previsto, mentre vengono meno rilevanti commesse. Inoltre la svalutazione dei crediti che la controllata vanta nei confronti di Atac ha prodotto una perdita di 8,3 milioni nel bilancio consolidato di Ama. Il collegio sindacale sottolinea anche «una significativa riduzione degli investimenti in impianti, attrezzature e automezzi, rispetto a quelli previsti dall’ultimo piano industriale»: quest’anno 10,8 milioni, al 30 settembre, «contro gli 88 milioni di euro programmati nel 2018», e 16 milioni di euro nel 2017, contro gli 84 milioni programmati.

LA REPLICA
Dall’Ama si fa però notare che «il collegio dei revisori aveva, solo pochi mesi fa, approvato il bilancio dell’azienda, che nella sostanza è identico: dunque la bocciatura è quantomeno “singolare”». Inoltre, «la società di revisione Ernst & Young, che è la società di valutazione tecnica, ha promosso i conti dell’azienda sia prima sia dopo l’ultima integrazione da parte del Cda - spiegano dalla municipalizzata - Questa è la cosa, per Ama, più importante. Infatti, come previsto dalle norme, il collegio sindacale effettua un controllo sintetico mentre la verifica della rispondenza dei dati contabili spetta all’incaricato della revisione legale». L’Azienda ritiene inoltre «singolare e grave che un documento interno sia di dominio pubblico».
 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Gennaio 2019, 08:27
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