Alfredino Rampi, la rabbia della mamma: «Uno sfregio alla memoria. Ma scoprire chi è stato sarà impossibile»

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Un gesto senza senso, riprovevole, terribile. Le svastiche sulla lapide di Alfredino Rampi, il bimbo che morì dopo essere caduto in un pozzo a Vermicino il 13 giugno del 1981, hanno sconvolto la famiglia, ma anche tutta l'Italia che ancora ricorda la storia di Alfredino, a quasi 41 anni da quella tragedia. Il Comune di Roma sta provvedendo a ripulire e restaurare la lapide di Alfredino: ieri sera l'assessorato all'ambiente ha contattato la famiglia Rampi per avere l'autorizzazione a togliere la lapide e procedere al restauro.

Alfredino Rampi, 11 svastiche e parole offensive: così è stata profanata la lapide al cimitero

Da Franca Rampi, mamma di Alfredino, arrivano parole di sdegno: «Solo un matto, un vigliacco può aver fatto una cosa così terribile. Sono addolorata certo, ma soprattutto furiosa per Alfredino e per Riccardo: quelle svastiche e quelle scritte sono uno sfregio alla loro memoria e alla nostra famiglia», ha detto al quotidiano Il Messaggero. «È stato uno dei responsabili del cimitero ad avvisarmi. Domenica mattina ero andata a portare un fiore sulla tomba dei miei figli e mi hanno detto che c'era stato un problema sulla lapide.

A segnalarlo a lui è stato un signore, anche lui aveva portato un fiore per mio figlio. Quando ho visto quello che avevano fatto, non ho creduto ai miei occhi. È stato uno choc e anche un grande dolore».

 

Sui responsabili, è ancora giallo: «L'unica spiegazione per noi è che si sia trattato di gesto di un folle o di qualcuno che voleva attirare l'attenzione - spiega la signora Franca - Speravamo di poter cancellare le svastiche e le scritte e quindi di rimettere tutto in ordine ma così non è stato». «Ora però temiamo che con questo clamore, la situazione possa peggiorare. Che possano addirittura tornare», aggiunge con amarezza. «Io e mia nuora siamo distrutte. Vicino alla foto di mio figlio Riccardo c'erano anche delle scritte ingiuriose. Non riusciamo a darci pace. Anche lei, come me ha vissuto un grande dolore. Tutto quello che sta accadendo in queste ore non fa che riaprire ferite mai rimarginate del tutto. La nostra speranza è che siano rintracciati i responsabili ma è davvero molto difficile».


Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2022, 15:22
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