Regionali Lazio, D'Amato a Leggo: «Ai giovani reddito di formazione e preservativi gratis»

L'assessore alla Sanità, candidato governatore del centrosinistra, ospite a Leggo

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di Davide Desario

Alessio d'Amato, assessore regionale alla sanità e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, i sondaggi danno per vincente il centrodestra. Il Pd non avrebbe fatto meglio a scegliere una personalità indipendente su cui far convergere anche M5s?
«No. Avverto aria di rimonta, il Lazio sarà una sorpresa con la vittoria di questa sinistra riformista. I sondaggi verranno smentiti dai fatti».

 

È complicato però fare campagna elettorale contro i 5 Stelle con cui siete stati alleati.
«Ho stima della Bianchi e del lavoro svolto in giunta dalle due colleghe M5s. Però ora mi rivolgo agli elettori: dare il voto alla Bianchi non porterà alla vittoria, quindi è importante considerare il voto disgiunto, vale a dire uno sul presidente e uno sulle liste. Potete votare il vostro partito ma alla presidenza votate me».
Termovalorizzatore sì o no?
«Sì, perché comprende anche la valorizzazione energetica. Roma ha bisogno del decoro urbano e di non dover portare i rifiuti in giro per l'Italia e l'Europa, sia per il costo sociale sia perché non fa bene al clima».
Oltre alla sanità, si dovrà occupare anche dei trasporti, su cui Roma lascia molto a desiderare.
Roma sconta un sottofinanziamento per il trasporto pubblico locale, viene considerata come una qualunque città ma non lo è: oltre alla gestione dei residenti, ha i milioni di turisti, gli uffici internazionali e tutti gli eventi. Il dibattito sui poteri di Roma non può prescindere anche da maggiori risorse».
In pratica?
«Bisogna ammodernare i mezzi del parco ferroviario e mi auguro che entreranno in esercizio quelli nuovi sulla Roma-Lido e sulla Roma Nord. Nel mio programma propongo il trasporto pubblico locale gratuito per gli under 25. Le risorse ci sono, vanno usate per aiutare le famiglie».
A proposito di giovani, come intende aiutarli?
«Nel Lazio un ragazzo su 5, tra i 18 e i 34 anni, non studia e nè lavora. E' un tema molto serio e su questo abbiamo intenzione di usare una quota dei fondi europei per finanziare un reddito di formazione. Vogliamo formare questi ragazzi anche perché si fa fatica a trovare operatori qualificati. Per esempio, con la curva degli anziani che cresce e quella della natalità che cala, avremmo bisogno di operatori specializzati per l'assistenza domiciliare».
Crolla la natalità e voi finanziate la pillola abortiva.
«Sono due temi distinti: in Francia hanno un tasso di natalità tra i più alti d'Europa ma hanno anche una protezione efficace con gli anticoncezionali. Bisogna garantire la sessualità sicura».
Non sarebbe stato meglio dare gratuitamente i preservativi anche per prevenire malattie?
«Sì, e lo faremo. È previsto anche questo con la distribuzione nelle farmacie, per fascia di età».
Ha gestito tutta l'emergenza covid nel Lazio, qual è stato il giorno più brutto?
«Quello in cui la coppia di turisti cinesi. La sera, alle 23, ero a Palazzo Chigi: la preoccupazione era tanta. Roma è stata la prima città europea ad entrare in contatto con il virus, e 48 ore dopo il virus è stato isolato».
Il giorno piu bello?
L'inizio della campagna di vaccinazione, il 27 dicembre 2020: abbiamo iniziato allo Spallanzani con un'infermiera. Dopo pochi giorni abbiamo vaccinato al Campus biomedico Sami Modiano, superstite di Auschwitz. Ma anche quando ho ricevuto il riconoscimento al merito di Ufficiale della Repubblica».
Con la caccia al cinghiale state sparando a vuoto?
«Ormai la popolazione di ungulati ha superato lo sviluppo normale. Abbiamo circa 75 mila cinghiali, tanti quanti ne può contenere lo stadio Olimpico. Stiamo facendo gli abbattimenti selettivi. Ci sono esemplari che provengono da un ceppo ungherese e ci stanno dando problemi».
Perché?
«Perché si tratta di cinghiali che hanno un livello di fertilità molto alto».
Quanto impiega la Regione a pagare una fattura?
«Siamo migliorati, arriviamo a pagare entro circa 66 giorni, l'Europa ne chiede 60. Ma partivamo da mille giorni quindi abbiamo fatto un salto di qualità. L'ultima relazione della Corte dei Conti ha detto che Zingaretti lascia una regione più solida di quella trovata».
È vero che avete aumentato i posti letto privati?
«No, anzi abbiamo aperto l'ospedale dei Castelli 4 anni fa. Inoltre sono già finanziati 6 nuovi ospedali».
Dove?
«L'ospedale del Golfo, per Formia e Gaeta, il nuovo ospedale di Latina, il nuovo ospedale della Tiburtina tra Guidonia, Tivoli e Ponte di Nona, quello di Amatrice, uno a Rieti e uno ad Acquapendente. E su Roma trasferirò il Bambino Gesù al Forlanini. Per creare la piu grande cittadella europea della sanità».
Le elezioni coincidono con il congresso del Pd, D'Amato è per Bonaccini o per Schlein?
«Ho già tante cose a cui pensare, diciamo che sono più vicino a chi ha un profilo di capacità nella risoluzione dei problemi e di semplicità e chiarezza».
Bonaccini?
«(Annuisce ndr) Sto già facendo tanta fatica con la campagna elettorale».
Cambierebbe nome al Pd?
«L'ho già fatto una volta ai tempi del partito comunista e posso dire che non mi sembra un'idea brillante».

(Ha collaborato Lorena Loiacono)


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2023, 18:19
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